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Ricordiamoci che ci sono criteri di comportamento per dire che un altro non comprende una parola, per quando una parola non gli dice nulla ed egli non sa che farsene. E ci sono criteri per dire che ‘crede di comprendere’ una parola, collega ad essa un significato, ma non quello giusto. E infine ci sono criteri per dire che comprende una parola correttamente. Nel secondo di questi casi si potrebbe parlare di un comprendere soggettivo. E si potrebbero chiamare “linguaggio privato” quei suoni che nessun altro comprende, ma che io ‘sembro capire’. (269)
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Ciò che è essenziale nell’ esperienza vissuta privata non è, propriamente, il fatto che ciascuno possiede il proprio esemplare, ma che nessuno sa se l’ altro ha anche questo, oppure qualcosa di diverso. Sarebbe quindi possibile – benché non verificabile – l’ ipotesi che una parte dell’ umanità abbia una sensazione di rosso, e un’ altra parte ne abbia un’ altra. (272)
Fonte: Ludwig Wittgenstein, Ricerche filosofiche, Einaudi, Torino, 1999