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4.113 La filosofia limita il campo disputabile della scienza naturale.
4.114 Essa deve delimitare il pensabile e con ciò l’impensabile.
Essa deve delimitare l’impensabile dal di dentro attraverso il pensabile.
4.115 Essa significherà l’indicibile rappresentando chiaro il dicibile.
4.116 Tutto ciò che può esser pensato può essere pensato chiaramente. Tutto ciò che può enunciarsi può enunciarsi chiaramente.
4.12 La proposizione può rappresentare la realtà tutta, ma non può rappresentare ciò che, con la realtà, essa deve aver comune per poterla rappresentare – la forma logica.
Per poter rappresentare la forma logica dovremmo poter situare noi stessi con la proposizione fuori della logica, vale a dire, fuori del mondo.
4.121 La proposizione non può rappresentare la forma logica; questa si specchia in quella.
Ciò che nel linguaggio si specchia, esso non può rappresentare.
Ciò che nel linguaggio esprime sé, noi non possiamo esprimere mediante esso.
La proposizione mostra la forma logica della realtà.
La esibisce.
4.1211 Così una proposizione “fa” mostra che nel suo senso l’oggetto a accade, due proposizioni “fa” e “ga” che in esse si parla dello stesso oggetto. Se due proposizioni si contraddicono reciprocamente, lo mostra la loro struttura; analogamente se una segue all’altra, ecc.
4.1212 Ciò che può esser mostrato non può esser detto.
4.1213 Ora comprendiamo anche il nostro sentimento di essere in possesso di una corretta concezione logica, una volta che tutto nel nostro linguaggio segnico sia in ordine.
4.122 Noi possiamo, in un certo senso, parlare di proprietà formali degli oggetti e degli stati di cose o, rispettivamente, di proprietà della struttura dei fatti e, nello stesso senso, di relazioni formali e relazioni di struttura.
(Invece di proprietà della struttura dico anche “proprietà interna”; invece di relazione
della struttura “relazione interna”.
Introduco queste espressioni per mostrare la causa della confusione, molto diffusa presso i filosofi, tra le relazioni interne e le relazioni proprie (esterne).)
Il sussistere di tali proprietà e relazioni interne non può, tuttavia, essere asserito da proposizioni; ciò invece mostra sé nelle proposizioni che rappresentano quegli eventi e trattano di quegli oggetti.
4.1221 Una proprietà interna di un fatto possiamo chiamarla anche un tratto di questo fatto.
(Nel senso in cui parliamo di tratti del volto.)
4.123 Una proprietà è interna quando è impensabile che il suo oggetto non la possieda.
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Fonte: Ludwig Wittgenstein, Tractatus logico-philosophicus e Quaderni 1914-1916, Einaudi, Torino, 1979