Vico e Malebranche sulla fantasia: parte 2

Thomas Willis[1] , nel Cerebri anatome, precisamente nel X capitolo, indicò nella massa cerebrale il sito dell’anima razionale, per quanto riguarda gli uomini, e di quella sensitiva per i bruti, abbracciando la tesi secondo la quale le varie attività mentali, come l’immaginazione, la memoria, l’appetizione dovevano spiegarsi  << con la diversa posizione assunta dagli spiriti animali nelle diverse parti del cervello >>[2], e che quindi l’immaginazione si realizza proprio nella << ondulazione o oscillazione degli spiriti animali, che inizia nella parte interna del cervello e si allarga in ogni parte verso la sua periferia >>[3], a differenza della memoria che ha invece un movimento contrario a questo.

L’immaginazione, quindi , per Willlis, è una “passione”, qualcosa che si subisce a differenza della fantasia, che invece può essere considerata come “azione”, come la memoria o l’appetizione.[4] Willis ha cercato di dare una fondazione fisiologica alla facoltà della fantasia e inoltre, screditando la tesi cartesiana, secondo la quale è la ghiandola pineale, quello che oggi chiamiamo epifisi, ad essere la sede dell’anima, ha  confutato inevitabilmente anche il concetto di fantasia del cartesiano (o meglio: seguace della scolastica cartesiana) Malebranche.


[1] Nato a Great Bedwyn, Wiltshire, 1621 e morto a Londra 1675, fu professore di filosofia naturale a Oxford e successivamente, trasferitosi a Londra esercitò la professione medica. Egli studiò soprattutto la composizione e la funzione del sangue e dell’anatomia, fisiologia e patologia del sistema nervoso.

[2] G. Costa, Genesi del concetto vichiano di  fantasia, cit. p.316.

[3] Ivi, pp. 316-317.

[4] << Sono infatti i sensi esterni che mandano al cervello le impressioni sensoriali che diventano specie sensibile nel senso comune quando la specie sensibile passa dal senso comune al corpo calloso, essa determina quella ondulazione o oscillazione degli spiriti animali dall’interno verso la periferia del cervello, che si chiama immaginazione. Questa non  va  confusa con la fantasia, la quale è determinata da un impressione sensibile che urta la corteccia cerebrale, risvegliando le specie che vi sono nascoste mediante il movimento degli spiriti animali. >> Ibidem.