Il processo primario implica che l’energia psichica fluisca liberamente da una rappresentazione all’altra senza ostacoli, seguendo i binari solcati dai meccanismi di spostamento e di condensazione.
L’energia investe quelle rappresentazioni che rimandano ad esperienze di soddisfacimento.
Nel processo secondario l’energia viene “legata” e poi scorre con maggiore controllo, e le rappresentazioni sono investite in modo più equilibrato e stabile e il soddisfacimento viene differito, viene cioè garantito uno spazio di “pensabilità” tra una soddisfazione e l’altra, attraverso esperimenti mentali che vagliano le diverse possibilità di soddisfacimento.
Attraverso lo spostamento, una certa rappresentazione apparentemente insignificante può catalizzare un investimento psichico elevato e acquisire una certa intensità che invece originariamente veniva attribuita a un’altra rappresentazione.
Attraverso la condensazione, in un’unica rappresentazione possono confluire tutti quei significati che le varie catene associative, intrecciandosi, portano con sé.
I processi inconsci tendono al raggiungimento, nel modo più rapido possibile, dell’identità di percezione, tendono cioè di riprodurre in modo allucinatorio quelle rappresentazioni collegate in modo particolarmente intenso all’esperienza di soddisfacimento originario.
Nel processo secondario invece, si realizza la ricerca dell’identità di
pensiero: «Il pensiero deve interessarsi delle vie di comunicazione tra le
rappresentazioni, senza lasciarsi sconcertare dalle intensità di queste»[i].
[i] Freud S., Psicologia dei processi onirici, op. cit., p. 548.