Tessitura sincronica significante (12/14)

Esperienza e linguaggio si congiungono in un punto ben preciso: nel segno della percezione o traccia sinaptica o significante.

Freud sostiene che il segno di percezione viene registrato nuovamente e ciò rende possibili ulteriori trascrizioni a livello inconscio.

Tali trascrizioni si realizzano attraverso i meccanismi della plasticità sinaptica organizzandosi mediante altre associazioni.[i]

Queste trascrizioni diventano tracce secondarie, che a loro volta si associano con altre tracce per formarne altre nuove.

L’esperienza viene percepita, poi registrata, trasformata, quindi deformata da una serie di connessioni e associazioni.

Attraverso questo processo, la percezione dell’esperienza diventa quella che Lacan definisce: «percezione endopsichica»[ii], una realtà inconscia che produce effetti deformanti sulla percezione stessa della realtà esterna.

L’intreccio tra le registrazioni, le trascrizioni e le ritrascrizioni prosegue ab libitum.

Ad ogni significante (sequenza di lettere) è associato un significato, un’esperienza particolare vissuta dal soggetto.

L’insieme dei vari significanti può far emergere un significato nuovo: un ricordo d’infanzia, o una fantasia coinvolta in quella associazione.

A ciascuno dei significanti corrisponde un correlato neurale (una traccia sinaptica) e a ciascuno di questi significanti sono associati significati riconducibili alla realtà del mondo esterno. Allo stesso tempo, ognuno di essi può associarsi ad altri significanti, generati dagli stessi meccanismi.

Freud nella Minuta M.[iii] ci suggerisce che la fantasia si origina “dall’intreccio inconscio di cose sperimentate e udite, secondo certe inclinazioni”, cioè,  un significante che nella realtà è in connessione con un determinato significato, associandosi con altri significanti può generare un nuovo significato inconscio.

L’associazione tra tracce diverse contribuisce a configurare la fantasmatica nell’inconscio. 

La sequenza di parole e di lettere, attraverso la quali a livello cosciente ci rappresentiamo l’esperienza vissuta può associarsi a livello inconscio con altri significanti (altre tracce), e organizzarsi in un concatenamento tale da esser in grado di produrre un nuovo significato totalmente scollegato con l’evento realmente percepito.

È così che viene a configurarsi il mondo fantasmatico di ciascuno, mondo in grado di modificare il reale di ciascuno di noi, la rete neurale, direbbe un neuroscienziato. Un significante si associa ad altri, prodotti da altre percezioni, e tutto ciò fa emergere un nuovo significato che ha perso ogni collegamento con i significati originariamente registrati.

Ogni percezione viene registrata sotto forma di significante (o in forma traccia sinaptica).

In questa fase, tempo 1, al significante corrisponde un significato preciso della realtà esterna.

Tali significanti primari, grazie alla plasticità sinaptica, possono associarsi, trascriversi e trasformarsi, e attraverso una catena significante fanno emergere un nuovo significato che potrebbe anche aver perso ogni collegamento con i significati originari riconducibili alla realtà esterna.

In questo modo la rappresentazione di un’esperienza è riconducibile ad una tessitura significante sincronica (che a livello neurale si traduce in un sincronismo sinaptico).

I meccanismi associativi favoriscono la formazione di nuovi insiemi neurali, prodotti dalla connessione delle tracce primarie e ciò comporta la creazione di nuovi significanti. Elementi di una traccia possono intrecciarsi con quelli di un’altra traccia e ciò può allargarsi ad altre associazioni che daranno origine a nuovi significanti.

Tale catena significante porterà ad altre associazioni e ciò porterà alla formazione di un nuovo significato che a sua volta diventerà parte della fantasmatica inconscia che orienta la nostra comprensione della realtà.

Quindi, ancora, «tutte le rappresentazioni derivano da percezioni»[iv], tuttavia, i meccanismi psichici e di registrazione fanno sì che sia «impossibile rintracciar[n]e la connessione originaria»[v].


[i] «In base ad altre relazioni, per esempio causali». Vedi la lettera n. 112 di Freud a Fliess del 6 dicembre 1896, Freud S., Lette a Wilhelm Fliess 1887-1904, Boringhieri, Torino, 1986, p. 237.

[ii] Lacan J., L’etica della psicoanalisi Il Seminario VII 1959-60, Enaudi, Torino, 1994, p. 61.

[iii] Freud S., Lette a Wilhelm Fliess 1887-1904, Minuta M, Boringhieri, Torino, 1986, p. 62.

[iv] Freud S., La negazione, 1925, OSF, Vol. 10, p. 199.

[v] Minuta Ai del 25 maggio 1897, Freud, Minute teoriche per Wilhelm Fliess, 1892-97, Bollati Boringhieri, Torino, 1986,  pp. 61-63.