Tempo 1 dell’Edipo.
Il bambino è l’oggetto della madre. È il tempo dell’essere il fallo, in quanto oggetto del desiderio della madre. Essere l’oggetto del desiderio della mamma ha un suo “scintillio”. Il mondo si esaurisce lì. Stare con la mamma rende felici. Non c’è bisogno d’altro. È il primo tempo in cui il bambino si identifica con il desiderio della madre. È il tempo dell’onnipotenza della madre, non è l’onnipotenza del bambino, tipica della psicologia dello sviluppo.
Tempo 2 dell’Edipo.
È il tempo del “Non-du-pere”, gioco di parole per indicare “Il-no-del-padre” per dire in realtà “Il-nome-del-padre”. È il tempo della privazione. “To be or not to be” il fallo? È il momento del no. Il padre interviene come colui che priva la madre. È il tempo in cui si giocano parecchi passaggi: il padre priva la madre nel senso del “non riassorbirai il tuo prodotto”. Tutto ciò è visto, per Freud, dagli occhi fantasmatici del bambino. Lacan invece sposta il punto di vista: la privazione non è diretta al bambino, ma alla madre. È una privazione rivolta alla madre. C’è un intervento del padre per staccare la madre dal bambino. Questa privazione con cui il padre interviene nella coppia Madre-Bambino, ha un significato nel bambino di privazione della madre del fallo, di sottrazione del fallo alla madre. È un effetto dell’incidenze della parola del padre sulla madre, che istituisce la madre come mancante di qualcosa, come non-onnipotente. La madre non è più onnipotente. Qui, infondo, il padre priva la madre di qualcosa che non ha. La madre il fallo non ce l’ha. La priva di qualche cosa che esiste unicamente se si riesce a farlo esistere nella sua dimensione di simbolo. Non è il fallo inteso come pene, ovviamente. Questa privazione o è assunta oppure no, dal bambino. Questa privazione della madre è messa in relazione ad un oggetto che diventa simbolico. In quanto oggetto simbolico può essere tolto a qualcuno che non ce l’ha. Accettare ciò è un atto soggettivo del bambino, si tratta di “non to be“. È il momento della castrazione della madre. È qui che si annidano tutti gli spettri del fantasma del nevrotico.