L'entrata nella posizione depressiva del bambino si realizza intorno ai cinque mesi: emerge in questa fase un rapporto nuovo, più evoluto con la madre che viene riconosciuta come oggetto totale e unitario. La madre identificata…
Melanie Klein. Il suo mondo e il suo lavoro: parte 2
Nel 1926 Melanie Klein si trasferisce in Inghilterra invitata da Ernest Jones. Un po’ alla volta l'Inghilterra diventerà una nuova patria per lei e la società psicoanalitica inglese gli diede la possibilità di affermare le…
Melanie Klein. Il suo mondo e il suo lavoro: parte 1
Grosskurth Phyllis articola il suo libro (Grosskurth Phyllis - Melanie Klein. Il suo mondo e il suo lavoro, Bollati Boringhieri, 1988, Torino) intrecciando la vita privata di Melanie Klein con la sua opera. Nonostante le…
Due note su Melanie Klein e Lacan: parte 3
Con i bambini piccoli, Melanie Klein allarga la possibilità di fare terapia fino all'infanzia. L’associazione libera con i bambini è possibile attraverso il gioco. Libera associazione con gli oggetti. Non si può giocare sull'equivoco come…
Due note su Melanie Klein e Lacan: parte 2
In Melanie Klein l’alienazione si colloca nella posizione schizoparonoidea: allontanando da sé le proprie parti cattive. Il ritorno è la riparazione, l'attacco sadico è seguito da una riparazione. L'andata e il ritorno sono la stessa…
Due note su Melanie Klein e Lacan: parte 1
In Melanie Klein il nesso tra le vicende biografiche e le questioni teoriche è molto evidente, il lavoro di Grosskurth Phyllis “Melanie Klein. Il suo mondo e il suo lavoro” lo dimostra molto bene. Cercheremo,…
L’Istanza della lettera dell’inconscio o la ragione dopo Freud (1957): parte 8
8. Se la metonimia comporta una fuga di senso, un suo spostamento continuo e interminabile, la metafora invece lo fa convergere, lo trattiene, lo produce all’interno di una forma simbolica. La struttura metonimica infatti, nel…
L’Istanza della lettera dell’inconscio o la ragione dopo Freud (1957): parte 7
7. Nell’Istanza della lettera il significante mostra due diverse tipologie di proprietà, la vacuità e la materialità. Il significante infatti non consiste mai in una qualche sostanza: non può significare se stesso, il significante è…
L’Istanza della lettera dell’inconscio o la ragione dopo Freud (1957): parte 6
6. Nell’Istanza della lettera il significato, producendosi esclusivamente nell’articolazione tra significanti, non è mai entificato, “non c’è nessuna significazione che si sostenga se non nel rinvio ad un’altra significazione”[1], dice Lacan. Si abbandona così definitivamente…
L’Istanza della lettera dell’inconscio o la ragione dopo Freud (1957): parte 5
5. Lacan insiste sull’azione separatoria della barra nell’algoritmo S/s per sostenere con forza la tesi dell’”arbitrarietà del segno” alla base, per Saussure, del legame significato/significante e tipica di ogni lingua. L’idea di arbitrarietà del segno…