Bergson pone l’accento su quel meccanismo che ci porta a considerare il tempo un mezzo omogeneo e che non ci consente di comprendere che la durata reale si compone di momenti eterogenei interni gli uni…
L’atto libero si produce solo e solo nel tempo che scorre e mai in quello trascorso (39/40)
«Il tempo può essere rappresentato adeguatamente mediante lo spazio?»[i] A questa domanda possiamo rispondere in due modi. Sì, se ci riferiamo al tempo trascorso. No, se parliamo di tempo che scorre. L’atto libero si produce…
Il miraggio del presente nel passato (38/40)
Anche nell’idea di possibile sembra esserci meno che in quella di reale. Per questo motivo la possibilità delle cose precede la loro esistenza. Apparentemente le cose sono rappresentabili, pensabili prima di essere realizzate. Ma anche…
Il finto disordine (37/40)
Il disordine è semplicemente l’ordine che noi non cerchiamo. Ogni disordine comprende così due cose: al di fuori di noi, un ordine, in noi, la rappresentazione di un ordine differente che è il solo a…
Il paradosso (risolto) di Zenone (35/40)
Il movimento è fatto di immobilità. Bergson chiarisce questo punto riprendendo, e per certi versi risolvendo, il paradosso di Zenone. Seguendo l’argomentazione di Zenone, in ogni istante la freccia in volo è ferma perché se…
Allucinazione vera (34/40)
Essere nel presente. In un presente che ricomincia senza posa. Ecco la legge fondamentale della materia, essa non si ricorda del passato. La materia si ripete, senza mai fermarsi o fissarsi in qualche punto. Il…
Prospettive stabili sulla instabilità (30/40)
Per agire necessitiamo di punti di riferimento immobili, fissi, cioè delle “forme immobili”: questa sedia, questa penna, questa porta, questo tavolo. Per Bergson la realtà è in movimento, in continuo movimento. La percezione di una…
Il movimento si “vive”. La linea è il ricordo di quel movimento. (27/40)
Il primo passo che ci orienta verso la vita sociale è lo schema fondamentale che struttura il nostro modo di percepire: lo spazio omogeneo. Dall’interno all’esterno, a poco a poco, gli stati di coscienza si…
La finta immobilità (25/40)
Non vi è mai immobilità autentica, se con questo termine intendiamo “assenza di movimento”. Il movimento è la realtà stessa. Ciò che chiamiamo immobilità corrisponde in verità a ciò che si configura quando due treni…
Le abitudini linguistiche (24/40)
Gli oggetti sembrano prendersi qualcosa della nostra vita cosciente. Sono vissuti, proprio come sono vissuto ‘io’, sono invecchiati, proprio come sono invecchiato ‘io’. La mia vita esterna è sociale, ed ha un’utilità maggiore rispetto alla…