Il ruolo dei feedback visivi nello sviluppo sensomotorio
Come abbiamo visto, la cecità influisce significativamente sullo sviluppo motorio e gli effetti possono essere sia diretti che indiretti, infatti, Troster e Brambring, avvalorano l’ipotesi che gli effetti diretti siano correlati alla funzione che il feedback visivo assume nella coordinazione dei movimenti orientati verso uno scopo preciso e nel controllo della postura che ne consegue. Gli effetti indiretti sarebbero connessi invece ad una più bassa elicitazione dell’attività motoria come conseguenza dell’assenza di stimoli visivi; sarebbero anche collegati una minore stimolazione sociale, soprattutto nelle fasi iniziali, e alle difficoltà conseguenti al maggior tempo che le madri necessitano per la corretta interpretazione delle reazioni dei bambini ciechi. Inoltre, il rallentamento nella costruzione del reale e la maggiore incertezza nel comportamento esplorativo, causata sia dalla difficoltà nel localizzare i possibili ostacoli e sia dalla problematicità nel ricevere la sicurezza emotiva mediante il semplice contatto visivo con la madre, completano il quadro degli effetti indiretti propostoci da Troster e Brambring (Troster, H., Brambring, M. 1993).
Il ruolo dei feedback visivi durante l’esplorazione e la manipolazione è stato studiato anche in una recentissima ricerca su dei bambini di 8 mesi (normovedenti), nella quale i soggetti hanno mostrato un comportamento tendente a massimizzare le proprietà stimolanti degli oggetti, producendo suoni quando risulta possibile e impegnandosi maggiormente in determinate attività allorquando l’ambiente si presentava più illuminato rispetto a quando era poco illuminato. Si sono studiate le azioni discriminatorie dei bambini mentre esploravano gli oggetti. In sintesi, questa ricerca suggerisce che le azioni prodotte dai bambini sono favorite dai feedback provenienti dal contatto visivo con l’ambiente esplorativo. Quando i bambini di 8 mesi esplorano l’ambiente lo fanno in modo da discriminare apticamente l’oggetto e sono rinforzati visivamente attraverso la produzione stessa dell’azione. Inoltre mostrano che l’abilità di discriminare le proprietà degli oggetti e la manipolazione di questi ultimi, sono potenziate decisamente dalla percezione dei feedback che accompagno l’azione esplorativa. (James D. Morgante, Rachel Keen, 2008).
Lo sviluppo motorio relativo alla postura ed all’equilibrio, dipende dall’integrazione delle informazioni propriocettive e esterocettive, le prime provengono dal corpo attraverso il sistema vestibolare, somato-sensoriale e tattile, le seconde hanno origine dall’ambiente esterno tramite il sistema visivo, uditivo e tattile.
Il senso della vista è importantissimo nello sviluppo della capacità di stabilizzare il capo e il collo e la verticalità che risulta subito percepibile. Inoltre garantisce la possibilità che le minime deviazioni possano essere corrette con precisione. Il sistema visivo pertanto assume un ruolo fondamentale nell’integrazione delle informazioni vestibolari, somato-sensoriale e tattili, ed è di grande supporto negli “aggiustamenti” fini.
Per di più, dobbiamo ricordare che, la visione aiuta a variare la postura in maniera controllata e pertinente con il contesto ambientale. I non vedenti grazie alle informazioni propriocettive ottengono, gradualmente, una buona motricità relativamente alle posture e all’equilibrio, anche se l’assenza delle informazioni visive porta inevitabilmente a delle difficoltà. Gran parte dei bambini con disfunzioni visive propendono a conservare inflessibilmente le stesse posizioni corporee mostrandosi svogliati e diffidenti nei confronti di posture a loro poco familiari (Brambring, 2004). Nell’acquisizione delle diverse configurazioni di movimento, quindi, i feedback di tipo visivo assumono una funzione fondamentale (James D. Morgante, Rachel Keen 2008), infatti questi ultimi consentono di controllare ed adeguare le informazioni propriocettive in funzione degli stimoli esterni permettendo l’automatizzazione dei comportamenti motori, la loro assenza implica una certa difficoltà nell’automatizzazione dei pattern di movimento (Millar, 1994).
Bibliografia
James D. Morgante, Rachel Keen (2008). Vision and action: The effect of visual feedback on infants’ exploratory behaviors. In: (ARTICLE IN PRESS) Infant Behavior & Development xxx (2008) xxx–xxx.
Millar, S. (1994). Understanding and representing space. Theory and evidence from studies with blind and sighted children. Oxford: Oxford University Press 313.
Troster, H., Brambring, M. (1993). Early motor development in blind infants. In: Journal of Applied Psychology, 14
Troster, H., Brambring, M. (1993). Early motor development in blind infants. In: Journal of Applied Psychology, 14.