La regione cerebrale maggiormente coinvolta nell’elaborazione delle emozioni, come abbiamo già visto in precedenti post, è l’amigdala, collocata nella porzione mediale del lobo temporale, a ridosso dell’ippocampo, avente la corteccia prefrontale situata subito anteriormente. L’amigdala è composta da tre nuclei principali: basolaterale, corticomediale e centrale, ed è raggiunta da fasci di fibre derivanti dai lobi cerebrali, dalle vie sensoriali e dall’ippocampo. Le diverse aree afferenti sono ricche di interconnessioni tra loro.
Dall’amigdala partono vie per l’ipotalamo (si parla in questo caso di via amigdalofughe e stria teminale), che producono la risposta vegetativa, vie per il grigio acqueduttale, che inducono la risposta comportamentale e vie per la corteccia, che garantiscono l’elaborazione, il riconoscimento e il controllo delle emozioni.
Numerose ricerche dimostrano che all’amigdala è imputabile la rilevazione, la generazione e il mantenimento delle emozioni connesse alla paura. Il suo ruolo è connesso ad alcuni processi di elaborazione degli stimoli minacciosi, ovvero paura condizionata, riconoscimento delle espressioni facciali paurose, percezione della paura indotta da un anestetico (novocaina), evocazione di risposte emozionali paurose da stimolazione diretta.
Inoltre sono state rilevate risposte che coinvolgono l’amigdala anche quando l’espressione minacciosa non risulta percepita consapevolmente o quando non si esperisce la paura in modo soggettivo. L’Amigdala sembra rispondere in modo più generico alle caratteristiche salienti degli stimoli emozionali.