Nel Seminario XI il concetto di godimento è sostituito con quello omologo di “sessuale”. Se la ripetizione rappresenta il movimento simbolico che salvaguardia da un cattivo incontro con il sessuale, il transfert, invece, per certi versi lo presentifica. Sappiamo che per Lacan la pulsione è un’articolazione della ripetizione col transfert, ovvero si presenta come una ripetizione significante che lascia emergere un godimento. L’inconscio è considerato da Lacan come animato da un battito pulsante che si origina dalla sua realtà sessuale. L’inconscio che emerge nel Seminario XIII è suddiviso da un lato, dall’automatismo di ripetizione e dall’altro dalla presentificazione della realtà sessuale. C’è da sottolineare che i quattro concetti, ripetizione, transfert, pulsione e inconscio, si articolano intorno alla concezione di oggetto.
La centralità dell’oggetto consente a Lacan di introdurre nel Seminario XIII lo schema dell’alienazione e della separazione che illustra la natura della relazione che si instaura fra il soggetto dell’inconscio e l’oggetto (a). Da questo momento lo psicoanalista francese inizia il suo discorso a partire dai quattro concetti freudiani e finisce per concentrarsi sul concetto di oggetto (a) che si presenta come sottostante a ognuno dei quattro. Da qui in poi Lacan non tratterà più specificatamente, possiamo dire, non metterà più a tema, concetti freudiani.
Nella dottrina della causazione del soggetto, che Lacan formalizza attraverso la teoria dell’alienazione-separazione, il soggetto è causato a partire da due differenti operazioni.
L’alienazione, ha come condizione fondamentale la “priorità del significante sul soggetto”[1]. All’origine Lacan non pone il soggetto ma l’alienazione come effetto della priorità del significante sul soggetto.[2] (S11, 215).