Psicologia delle masse: Il sentimento religioso

Abbiamo detto che le folle suggestionate sono pronte al sacrificio per l’ideale da raggiungere. Esse sono mosse esclusivamente da sentimenti violenti ed estremi. Tutte le convinzioni della massa avranno dei tratti religiosi. “Adorazione di un essere ritenuto superiore, timore del potere che viene attribuito ad esso, sottomissione cieca ai suoi ordini, impossibilità di discutere i suoi dogmi, desiderio di diffonderli, tendenza a considerare nemici tutti coloro che rifiutano di ammetterli. […] elementi sovrannaturali e miracolistici sono insieme presenti in esso. Le folle rivestono di uno stesso potere misterioso la formula politica o il capo vittorioso da cui sono momentaneamente fanatizzate.”[1] Le opinioni delle folle generalmente sono il risultato di una sottomissione cieca, di un’intolleranza primitiva, di una propaganda violenta tipica del sentimento religioso. “Si arriva a comprendere in qualche occasione la filosofia della storia solo dopo aver ben capito questo punto fondamentale della psicologia delle folle: che per esse o si è un dio, o non si è nulla.[…] Che le folle abbiano bisogno di una religione è dunque un fatto assolutamente ovvio. Le credenze politiche, divine e sociali si diffondono alla sola condizione di rivestire una forma religiosa che le ponga al riparo della discussione. L’ateismo, se fosse possibile farlo accettare alle folle, avrebbe tutto l’ardore intollerante di un sentimento religioso, e nelle sue forme esteriori, diventerebbe rapidamente un culto”[2].


[1] G. Le bon, Psicologia delle folle, Longanesi, Milano, 1996, p. 100

[2] G. Le bon, Psicologia delle folle, Longanesi, Milano, 1996, pp. 103-104