La pulsione gregaria
Trotter sostiene che, sia negli uomini che nelle altre specie animali, quei fenomeni psichici alla base della formazione delle masse, si fondano su una tendenza innata chiamata “istinto gregario” (gregariousness). Tale spinta aggregante rappresenta per Freud l’analogia e al tempo stesso la continuazione della cosiddetta “pluricellularità biologica”. A partire dalla teoria della libido, l’“istinto gregario” esprime quella tendenza, di origine libidica, tipica di tutti gli esseri della stessa specie a riunirsi in unità sempre più ampie. Trotter, tra le pulsioni considera primaria quella di autoaffermazione, quella di nutrizione, quella sessuale e quella gregaria. Il senso sociale si costruisce inizialmente su un sentimento ostile che in un secondo momento si trasforma in un attaccamento in senso positivo fondato sull’identificazione. Nei raggruppamenti che vanno a formare le masse, il bisogno di uguaglianza vale solo per i singoli membri ma non per il capo. Tutti i membri della massa dovranno essere uguali tra loro, ma allo stesso tempo tutti quanti vogliono essere dominati da uno solo capo. Freud chiude questo capitolo affermando che l’uomo non è un animale che vive in gregge, è piuttosto un animale che vive in orda guidata da un capo supremo.