La sessualità per Freud è sempre qualcosa di affettivamente caricato: le relazioni di amore costituiscono l’essenza della psiche collettiva. La suggestione non è un dato primario. È un sipario dietro il quale si nasconde qualcosa. La libido, la pulsione sessuale. Ciò che tiene unita una massa è qualcosa che ha a che fare con la pulsione sessuale. L’amore è l’unica forma per limitare il narcisismo. È solo per amore che si può sopportare la vicinanza di qualcuno, vivere con qualcun altro. Nell’esercito e nella chiesa, abbiamo la certezza dell’amore per il capo. È ciò che accomuna tutti i membri, è ciò che stabilizza la collettività. Tutti uguali con un capo.
Freud analizza dettagliatamente il tema dell’Identificazione, egli insiste sull’ambivalenza dell’identificazione: l’oggetto concupito viene incorporato ma nel momento in cui viene incorporato viene anche distrutto. L’identificazione è ambivalente, è il retaggio di un rapporto erotico che tende alla totalità: abbiamo l’incorporazione dell’oggetto e la sua distruzione. L’identificazione comporta l’assunzione proprio di quei tratti con cui ci si identifica. Parliamo dell’assunzione di quel tratto del genitore dello stesso sesso che gode del genitore del sesso opposto, del quale l’individuo stesso dovrebbe godere. Ma questa scelta porta un quid di sofferenza.
Nel caso dell’innamoramento l’oggetto amato è messo al posto dell’io. È incluso nella dimensione narcisistica. Viene messo al posto dell’ideale dell’io. A volte l’oggetto sostituisce un ideale dell’io non raggiunto. L’ideale dell’io non raggiunto è sostituito dall’oggetto. Ci sono i casi di innamoramento estremo che corrispondono a questa condizione. Ciò accade nell’amore infelice, dove non c’è mai una scarica. Il meccanismo dell’innamoramento viene spinto al suo massimo. Il soggetto in questo caso viene messo al posto dell’oggetto. L’io commette dei crimini per amore. Crimini passionali. Senza provare per questo nessuna colpa, l’ideale dell’io tace. Nell’identificazione l’io è arricchito. Nell’innamoramento è indebolito. Nell’amore criminale, l’innamoramento colloca l’oggetto al posto dell’ideale dell’io. È ciò che accade nella ipnosi. L’ipnotizzatore prende la posizione dell’ideale dell’io. Il soggetto resta in contatto con lo sguardo dell’ipnotizzatore che si mette nella posizione dell’ideale dell’io. Meccanicamente il soggetto si ipnotizza. Dipende dal rapporto tra l’io e l’ideale dell’io. Dipende da quanto ci sia differenza tra questi due. Dipende dal rapporto tra l’ideale dell’io e l’io, se questo non è “buono”, l’ipnosi può essere terribile. La relazione ipnotica è quella che caratterizza la massa. Non c’è soddisfazione, come nell’innamoramento patologico. La relazione ipnotica è una formazione collettiva a due. L’ideale dell’io si costituisce a partire dagli elementi pulsionali presenti nell’altro primordiale, la voce, lo sguardo della madre primordiale.