Continuando questa breve e circostanziata analisi di alcuni autori che si sono occupati della “psicologia delle folle” ricordiamo Marc Bloch e il suo testo intitolato I re taumaturghi. Fondatore e membro della Scuola degli annali (École des Annales), un movimento che ha rivoluzionato il modo di fare storia. L’idea di fondo è che la storia sia una storia di una credenza. Storia di una mentalità. Mentalità è un’espressione della struttura. Ci sono alcune mentalità che durano per molto tempo: guarire con il tocco delle mani è una credenza che è durata per nove secoli di storia. Il potere stesso di queste dinastie è supportato da queste credenze. Anche Le Bon sottolinea che la storia non è fatta dai grandi avvenimenti ma dai cambiamenti di mentalità. Non sono le rivoluzioni che cambiano le mentalità ma è il cambio di mentalità che are le porte alle rivoluzioni. Ricordiamo anche Michel de Certeau e il suo capolavoro L’istituzione dell’immondo: Luder e Lacan: un’etica della parola dove Luder (la voce che Schreber sente quando ha le allucinazione) interpreta la struttura come il punto di partenza per un cambiamento.
Abbiamo detto che il funzionamento delle masse si articola indipendente da noi. La direzione della psicoanalisi indica una direzione opposta. La psicoanalisi invita alla disidentificazione, alla radicale demassificazione. Un’analisi portata fino in fondo è in grado di condurre ad una scrittura simbolica dell’ideale dell’io, una scrittura che equivale alla collocazione all’interno del discorso della propria epoca, ma fare “uno” con un gruppo, con un istituzione, dopo un’analisi non è più possibile. Per concludere, è interessante ricordare che Freud inizia una interpretazione delle masse a partire dalla “famiglia”. Il funzionamento collettivo risponde alle stesse leggi della famiglia, la famiglia come gruppo.