Lo scivolamento verso la questione erotomanica si mette al posto del soggetto supposto sapere. Si può limitarla, lasciarla sullo sfondo, come questione, ma con la psicosi, il rischio della deriva erotomaniacale è sempre presente.
La questione della pulsione sessuale, in tutto il freudismo ortodosso si è basata sulla nozione di omosessualità latente. Nel kleinismo abbiamo una variante. Herbert A. Rosenfeld, che è entrata nella storia per aver scritto “Stati psicoitici” e per aver iniziato a praticare la psicoanalisi con gli psicotici agli inizi del 1930 andando contro Ferenczi che mostrava un certo pessimismo circa la possibilità di ottenere dei risultati attraverso la psicoanalisi nella cura della paranoia. Anche se Freud, di fatto, aveva preso in carica psicotici egli era più interessato a quegli elementi che gli consentivano di sviluppare la teoria psicoanalitica.
I kleiniani si sono autorizzati per primi a ricevere psicotici, favoriti dall’allargamento del setting anche ai bambini e soprattutto dal fatto che Klein aveva definito la posizione paranoide e quella schizoide come posizioni di struttura creando i presupposti epistemologici incoraggianti per il trattamento della psicosi attraverso la psicoanalisi.
Rosenfeld testimonia di un periodo molto florido per la sperimentazione della psicoanalisi. Egli prende in considerazione sia l’idea di omosessualità latente che quella di omosessualità manifesta. Tutte e due sono posizioni difensive. In molti soggetti l’omosessualità assume la funzione difensiva.
Lacan non ha negato che la pulsione sessuale omosessuale avesse un suo posto, ma per lui l’aveva come sintomo e non come causa.
La paranoia assicura un certo stato dell’altro. Schreber è sempre dinnanzi ad un soggetto. Il dio di Schreber è un dio disinteressato agli esseri umani. Il passaggio dall’essere una donna a essere la donna introduce ben altro che l’esondazione della pulsione sessuale. Nella posizione di essere la donna c’è un altro piano della captazione della logica della libido. Il “come sarebbe bello essere una donna che soggiace alla copula” produce orrore, angoscia e una crisi depressiva. Quando abbiamo l’assiomatica del delirio finale, ossia essere la donna di DIO, abbiamo invece degli effetti di pacificazione e di conciliazione e il progetto di una missione. Non è più l’esondazione della pulsione sessuale la questione centrale. Schreber infatti ha continuato la sua vita: suonava il pianoforte, riceveva i suoi famigliari. Abbiamo una sorta di stabilizzazione.