Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (1910): parte 2

Tentativi di interpretazione (1910, 6:363-84)

Il delirio di Schreber ebbe inizio con un delirio di persecuzione che diminuì solo quando la malattia ebbe una svolta. Dal giugno all’ottobre del 1893, il periodo di incubazione, Schreber continuamente sognò che la malattia nervosa ormai passata fosse tornata. Il malato sosteneva che Flechsig avesse realizzato o tentato un “assassinio dell’anima” su di lui. Ovvero un’azione simile a quella che secondo la tradizione attribuisce al Diavolo e ai demoni che tentano di impadronirsi dell’anima. Il fattore scatenante della malattia fu una fantasia di desiderio femminile, che aveva come oggetto il suo medico. Schreber si oppose intensamente contro questa fantasia. La difesa che ne risultò assunse la forma del delirio di persecuzione. La persona oggetto di desiderio si trasforma in persecutore, il contenuto della fantasia diventa il contenuto della persecuzione. La lotta di Schreber con Flechsig rappresenta per lui stesso il conflitto con Dio, conflitto che è da ricondurre a quello infantile col padre amato e le cui caratteristiche sono state fondamentali per il contenuto del delirio. La tensione sessuale infantile raggiunge il suo acme nella fase finale del delirio di Schreber: il godimento diventa morale di Dio il quale (il padre) continuamente chiede al paziente di godere. La minaccia paterna che più di tutto spaventa, cioè l’evirazione, ha ispirato la fantasia di desiderio che ha per oggetto la trasformazione in donna.


Il meccanismo della paranoia (1910, 6:385-403)

Il tratto caratterizzante la paranoia va cercato nella modalità in cui i sintomi si manifestano. L’origine sessuale della paranoia non è così evidente. Gli elementi prevalenti che sembrano aver causato la paranoia sono le umiliazioni e le sconfitte sociali, ma la componente che ha determinato queste vicissitudini sociali è stata proprio il tratto omosessuale che caratterizza la vita sentimentale del soggetto paranoico. La fantasia di desiderio omosessuale di amare un uomo è il nucleo alla base del conflitto paranoico. Le forme più conosciute di paranoia possono essere tutte concepite come contraddizioni della proposizione: “Io (un uomo) amo lui (un uomo)”. La proposizione viene contraddetta dal delirio di persecuzione, dall’erotomania e dalla gelosia. Inoltre l’elemento del delirio di grandezza si riscontra in quasi tutte le altre forme di paranoia. Il sintomo paranoico si forma a partire dal processo di proiezione. I fenomeni patologici, in psicoanalisi, sono generalmente riconducibili al processo di rimozione che è scomponibile in tre fasi: fissazione, rimozione, irruzione o ritorno del rimosso. Le nevrosi, precisa Freud, si originano da un conflitto tra l’Io e la pulsione sessuale, e le forme che esse assumono conservano traccia dell’evoluzione seguita sia dalla libido sia dall’Io.

Postscritto (1910, 6:404-06)

Nel saggio sul presidente Schreber Freud si è sforzato di contenere il più possibile l’interpretazione. Dopo aver pubblicato il suo lavoro, Freud ha potuto meglio comprendere una delle credenze deliranti di Schreber riconoscendovi molti nessi con la mitologia: i rapporti particolari che crede di avere con il sole, un “simbolo paterno” sublimato. Schreber infatti asserisce di poter fissare il sole senza restarne abbagliato e Freud interpreta ciò come un’espressione mitologica atta a significare il suo rapporto filiale con il sole, che conferma l’idea che indica il sole come simbolo del padre.

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Cfr. S. Freud, Casi clinici e altri scritti 1909-1912, Opere di S. Freud, Vol. 6, Torino, Bollati Boringhieri, 2003