Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (1910): parte 1

Storia della malattia (1910, 6:342-62)

La malattia del dottor Schreber comparve per la prima volta nell’autunno del 1884 e alla fine del 1885 scomparve completamente. La seconda comparsa della malattia segnò un rapido peggioramento. Le suggestioni patologiche lo catturavano a tal punto che restava per ore immobile, insensibile a qualunque altra impressione. Le idee deliranti via via assunsero sempre di più un carattere religioso e mistico. Il paziente si sentiva perseguitato e danneggiato da diverse persone, innanzitutto dal suo medico Flechsig, a cui indirizzava molte accuse. Nel 1899 il paziente si sentiva in grado di governare la sua vita da solo, e avviò da solo le procedure per revocare la sua interdizione e la dimissione dall’istituto in cui era in cura. La sentenza che consentì a Schreber di uscire dall’istituto di cura riassume molto bene il contenuto del suo sistema delirante: “Egli ritiene di essere chiamato a redimere il mondo e a restituire ad esso la perduta beatitudine, a condizione però di trasformarsi da uomo in donna.” La fantasia di evirazione era primaria e scollegata dall’idea di redenzione. La trasformazione in donna costituisce il nucleo fondamentale del suo delirio. Schreber credeva in un complotto contro di lui avente lo scopo, assodata l’incurabilità della sua malattia, di consegnarlo a una persona: la sua anima sarà consegnata nelle sue mani e il suo corpo trasformato in un corpo femminile che sarà abusato sessualmente da quella stessa persona. Freud analizza dettagliatamente la posizione di Schreber nei confronti di Dio: un frammisto di devozione e ribellione. La trasformazione in donna e il rapporto speciale con Dio per Freud sono connessi attraverso l’atteggiamento femminile verso Dio.

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Cfr. S. Freud, Casi clinici e altri scritti 1909-1912, Opere di S. Freud, Vol. 6, Torino, Bollati Boringhieri, 2003