L’inconscio è strutturato come un linguaggio perché c’è il godimento alla base. Il linguaggio dipende dalla cosa. All’origine c’è il godimento. Il linguaggio rispetto a questo godimento iniziale, trasforma il godimento in linguaggio: il discorso è un mix tra linguaggio e godimento. Il linguaggio, operando sul godimento, lo trasforma in discorso. Il discorso comporta qualcosa del godimento. Il discorso è una struttura mista. Il discorso è possibile attraverso la simbolizzazione di un minimo di godimento. Non c’è discorso se non c’è godimento. Deve operare sul reale il linguaggio per fare legame. Lacan è interessato alla sublimazione, in quanto fenomeno di civiltà che desessualizza. A Freud interessava in quanto nobilitazione del sessuale che veniva un po’ desessualizzato. Per Lacan la sublimazione è l’affrontamento ultimo del reale con il linguaggio. Per Lacan la sublimazione non è desessualizzazione, è il rapporto del soggetto con il reale. È un soddisfacimento sessuale (cap. 12). Nel seminario XX la sublimazione è la soluzione più raffinata all’assenza del rapporto sessuale. Facendo finta che ci sia qualcuno a metterci un ostacolo. Far finta che l’ostacolo alla sessualità ce lo mettiamo noi. Il godimento sessuale è sempre mediato. La sublimazione è tutto ciò che attraverso il linguaggio supplisce alla mancanza di godimento. È la connessione ultima tra piacere e realtà. È il godere attraverso il significante. La sublimazione inizia ad essere trattata dal seminario VII dove Lacan formalizza il reale. Il godimento è reale, non più immaginario. È la questione del rapporto del soggetto con il reale. La sublimazione mette una pezza al godimento fallimentare. Il godimento è reale. Forzatura del limite. Aldilà del limite. Il reale è effrazione, superazione del limite. Il reale è qualcosa che sta’ aldilà del simbolico e dell’immaginario.