Minute teoriche per Wilhelm Fliess

Minuta A

1892, 7-9

Problemi: L’angoscia, nelle nevrosi d’angoscia, nasce dall’inibizione della funzione sessuale o dall’angoscia collegata con la loro etiologia? In che misura reagisce in modo diverso, agli ulteriori traumi sessuali, una persona sana rispetto a una persona che ha una predisposizione dovuta alla masturbazione? Esiste una nevrastenia congenita con congenita debolezza sessuale, oppure essa è sempre acquisita durante la giovinezza? Quali sono le componenti dell’etiologia della depressione periodica? La frigidità sessuale della donna è qualcos’altro che una conseguenza dell’impotenza?

Tesi: Non esiste nevrastenia o nevrosi analoga senza disturbo nella funzione sessuale; tale disturbo ha un immediato effetto causale o agisce come predisposizione per altri fattori; la nevrastenia negli uomini è accompagnata da una relativa impotenza; la nevrastenia nelle donne è conseguenza diretta della nevrastenia negli uomini; la depressione periodica è una forma di nevrosi d’angoscia; la nevrosi d’angoscia è, in parte, una conseguenza dell’inibizione della funzione sessuale; l’isteria, nelle nevrosi nevrasteniche, indica una repressione degli affetti concomitanti.

Serie di individui proposte per l’osservazione: uomini e donne rimasti sani; donne sterili; donne affette da gonorrea; uomini di mondo affetti da gonorrea; membri di famiglie gravemente affette, che sono rimasti sani; con l’aggiunta di osservazioni provenienti da luoghi in cui certe anormalità sessuali sono endemiche.

Fattori etiologici: esaurimento dovuto ad anormale soddisfacimento; inibizione della funzione sessuale; affetti che accompagnano tali pratiche; traumi sessuali prima dell’età della ragione.

Miuta B: L’etiologia delle nevrosi

1893, 10-16

La nevrastenia è una conseguenza frequente di un’anormale vita sessuale. La nevrastenia degli uomini si acquisisce nell’età pubere e diviene manifesta attorno ai vent’anni. Trae origine dalla masturbazione, la frequenza della quale è perfettamente parallela alla frequenza della nevrastenia negli uomini. Di norma, le ragazze sono sane, non nevrasteniche. Lo stesso vale per le giovani spose, nonostante i traumi sessuali di questo periodo. La nevrastenia è rara, nelle sue forme pure, nelle donne sposate e nelle zitelle anziane, e quando esiste deve considerarsi come sorta spontaneamente. La nevrosi mista delle donne (dove la nevrastenia è quasi sempre mescolata all’isteria) deriva dalla nevrastenia degli uomini in tutti quei casi, non infrequenti, in cui l’uomo, essendo un nevrastenico sessuale, ha sofferto una perdita di potenza. L’isteria si mescola alla nevrastenia come conseguenza diretta dell’eccitamento “trattenuto” dell’atto. Ogni caso di nevrastenia comporta un certo abbassamento della coscienza di sé, un’attesa pessimistica e un’inclinazione a rappresentazioni dolorose di contrasto. La nevrosi d’angoscia può manifestarsi sotto due forme: come stato cronico e come attacco d’angoscia. I sintomi cronici sono: 1) angoscia relativa al corpo: ipocondria; 2) angoscia relativa alle prestazioni del corpo: agorafobia, claustrofobia, vertigine nei luoghi elevati; 3) angoscia relativa alle decisioni e alla memoria: folie du doute, rimuginare ossessivo ecc. Un’altra forma di nevrosi d’angoscia è la depressione periodica, un attacco d’angoscia che può durare settimane e mesi. Da quanto precede si ricava la completa prevedibilità delle nevrosi, ma anche la loro completa incurabilità. Il compito del medico riguarda così unicamente la profilassi.

Minuta D: Sulla etiologia delle principali nevrosi

1894, 17-18

  1. Classificazione delle nevrosi
    A) Differenziazione secondo la morfologia: nevrastenia e pseudonevrastenie; nevrosi d’angoscia; nevrosi ossessiva; isteria; melanconia e mania; nevrosi miste; diramazioni delle nevrosi e trapassi nella normalità. B) Differenziazione secondo l’etiologia: nevrastenia; nevrosi d’angoscia; nevrosi ossessiva e isteria; melanconia; nevrosi miste. Inoltre sono da considerare: la formula etiologica fondamentale; i fattori sessuali nel loro significato etiologico; l’esame dei pazienti; obiezioni e prove; comportamento degli individui asessuali. C) Relazione tra etiologia ed ereditarietà.
  2. Teoria
    Occorre tener presente i seguenti punti: D) Agganci con la teoria della costanza. E) Il processo sessuale alla luce della teoria della costanza. F) Meccanismo delle nevrosi. G) Parallelismo tra le nevrosi sessuali e quelle da fame. H) Compendio della teoria della costanza, e teoria della sessualità e delle nevrosi.

Minuta “: Come si origina l’angoscia

1894, 19-24

L’angoscia dei pazienti nevrotici ha molto a che fare con la sessualità, e in particolare con il coitus interruptus. È possibile riscontrare una nevrosi d’angoscia sia nelle donne anestetiche sia in quelle sensibili durante il coito. Sono elencati parecchi casi in cui l’angoscia aveva origini sessuali: angoscia in soggetti vergini; angoscia in soggetti deliberatamente astinenti; angoscia in soggetti astinenti per necessità; angoscia in donne soggette al coitus interruptus; angoscia in uomini che praticano il coitus interruptus; angoscia in uomini che vanno al di là del loro piacere e delle loro forze; angoscia in uomini astinenti per circostanze casuali. La nevrosi d’angoscia è, come l’isteria, una nevrosi da ingorgo. Nelle nevrosi d’angoscia si deve costatare una deficienza di emozione sessuale, di libido psichica. Le pazienti si indignano tutte se si porta la loro attenzione su questa connessione; al contrario, dicono di non avere alcun desiderio. I maschi spesso convengono di non aver avuto più desideri sessuali da che hanno cominciato a essere angosciati. Dove la tensione fisica sessuale è abbondante, si trasforma in angoscia nei casi in cui non subisce la rielaborazione psichica che la trasformerebbe in affetto. Giocano qui l’accumulo di tensione fisica e l’impedimento di scarica dal lato psichico. Vi è una specie di conversione in atto nella nevrosi d’angoscia proprio come nell’isteria; solo che nell’isteria si tratta di eccitamento psichico che segue una via sbagliata la quale conduce al campo somatico, mentre nella nevrosi d’angoscia si tratta di tensione fisica che è incapace di trovare uno sfogo psichico, e conseguentemente si mantiene nel canale fisico.

Minuta F: Raccolta III

1894, 25-28

Contiene due storie cliniche. La prima riguarda un giovane di 27 anni (il signor K.) sofferente di nevrosi d’angoscia. A giudizio di Freud, K. ha una predisposizione ereditaria (suo padre soffre di melanconia, sua sorella di una tipica nevrosi d’angoscia). La libido del paziente è da qualche tempo diminuita e la manovra per l’uso del condom è sufficiente a fargli apparire l’atto sessuale come qualcosa di forzato e il piacere come artificiale. Non c’è dubbio che la paura d’infezione e la decisione di usare il condom abbiano fornito la base di ciò che Freud chiama fattore di alienazione fra il somatico e lo psichico. L’effetto sembra essere lo stesso di quello del coitus interruptus negli uomini. K. si è procurato un indebolimento sessuale psichico in seguito ad avversione per il coito e, mantenendosi inalterata la salute fisica e la produzione di stimoli sessuali, si è avuta formazione d’angoscia.
La seconda storia clinica riguarda un uomo di 44 anni (il signor von F.), il quale si lamenta di aver perso vivacità e interesse in modo non naturale per la sua età. Si tratta di un leggero, ma molto caratteristico, caso di depressione periodica, di melanconia. Ne rappresentano un quadro completo i sintomi: apatia, inibizione, senso di pressione alla testa, dispepsia, disturbi del sonno.

Miuta G: Melanconia

1985

Vi sono relazioni evidenti tra melanconia e anestesia sessuale. La melanconia si forma come un’intensificazione della nevrastenia tramite la masturbazione e compare tipicamente combinata con grave angoscia. Il caso estremo della melanconia sembra la forma periodica o ciclica ereditaria. L’affetto corrispondente alla melanconia è quello del lutto. La nevrosi alimentare parallela alla melanconia è l’anoressia. Mentre i soggetti potenti soffrono facilmente di nevrosi d’angoscia, quelli impotenti sono inclini alla melanconia. Ecco la migliore descrizione degli effetti della melanconia: inibizione psichica con impoverimento pulsionale e dolore al riguardo. Sembra che l’anestesia sessuale incoraggi il formarsi della melanconia; però, l’anestesia non è la causa della melanconia ma un segno della predisposizione a essa.

Minuta H: Paraoia

1895, 36-41,

In psichiatria i deliri sono avvicinati alle ossessioni, come disturbi puramente intellettuali; la paranoia alla follia ossessiva, come psicosi intellettuale. La paranoia cronica, nella sua forma classica, costituisce un modo patologico di difesa come l’isteria, la nevrosi ossessiva e gli stati di confusione allucinatoria. Si diventa paranoici in conseguenza di avvenimenti che non si possono tollerare, sempre che si abbia la particolare disposizione psichica. Lo scopo della paranoia è di respingere una rappresentazione incompatibile con l’Io mediante una proiezione del suo contenuto all’esterno. La trasposizione si verifica molto semplicemente. Si tratta del cattivo uso di un meccanismo psichico comunemente impiegato nella vita normale: il meccanismo della trasposizione o della proiezione. La paranoia è il cattivo uso del meccanismo della proiezione a scopo di difesa. Qualcosa di analogo avviene con le ossessioni. Anche il meccanismo della sostituzione è un meccanismo normale, che viene male impiegato nelle rappresentazioni ossessive, sempre a scopo di difesa. L’idea delirante è mantenuta con la stessa energia con la quale un’altra idea, insopportabilmente dolorosa, viene respinta dall’Io. Coloro che soffrono di idee deliranti amano il loro delirio come sé stessi. L’idea delirante è o una copia o l’opposto dell’immagine respinta. In questo senso paranoia e confusione allucinatoria sono le due psicosi di “per l’appunto” oppure di “aspetto di”.

1895, 42-44,

1895, 42-44

Esiste un intervallo di ore o giorni tra la provocazione e la comparsa dei sintomi. Anche senza provocazione si ha l’impressione come dell’accumularsi di uno stimolo, presente in piccola quantità all’inizio dell’intervallo e in maggior quantità verso la fine. Sembra dunque che l’emicrania sia una questione di sommazione, nella quale la sensibilità ai fattori etiologici si mantiene all’altezza del livello dello stimolo già presente. L’emicrania ha un’etiologia complessa, che segue forse lo schema della catena etiologica, dove una causa prossima può sorgere direttamente o indirettamente per molti fattori, o lo schema della sommazione etiologica, dove accanto a una causa specifica possono intervenirne altre cause banali quantitativamente sostitutive. Sembra che l’emicrania sia molto rara nei maschi sani; è ristretta al periodo di attività sessuale della vita; è frequente in persone con scarica sessuale disturbata. Può essere prodotta da stimoli chimici, come tossine del corpo umano, scirocco, stanchezza, odori; scompare durante la gravidanza. Il dolore di una nevralgia abitualmente defluisce in tensione tonica. Non è, quindi, impossibile che l’emicrania possa coinvolgere un’innervazione spastica dei muscoli nell’area riflessa della regione durale.

Minuta J: Signora P. J. Età 27 anni

1895, 45-48

Era sposata da tre mesi. Suo marito, un viaggiatore di commercio, aveva dovuto lasciarla poche settimane dopo il matrimonio. Sentì assai la sua mancanza, e aveva grande desiderio di lui. Sedeva un giorno al pianoforte cantando per passare il tempo quando improvvisamente si sentì male: disturbi all’addome e allo stomaco, giramenti di testa, sensazioni di oppressione, angoscia e parestesia cardiaca; pensò d’impazzire. Il giorno seguente la ragazza di servizio le disse che una donna che abitava nella stessa casa era diventata pazza. Da allora non si liberò più dell’ossessione, accompagnata da angoscia, che anche lei sarebbe impazzita. Freud suppose dapprima che si fosse trattato di un attacco di angoscia, una scarica sessuale trasformatasi in angoscia. Interrogandola, ottenne l’informazione che la paziente aveva già avuto un altro attacco quattro anni addietro, sempre mentre stava cantando. Anche in questa seconda scena, raccontata dalla paziente in modo incompleto (lacune della memoria), dovevano figurare altre rappresentazioni, concorrendo a giustificare la scarica sessuale e lo spavento. Invece di informazioni su questi anelli intermedi, la paziente fornì solo motivazioni sue personali.

Minuta K: Le nevrosi da difesa (Favola di Natale)

1895, 49-57,


Esistono quattro tipi e molte forme di nevrosi da difesa. Vengono messi a confronto tre stati affettivi diversi: l’isteria, la nevrosi ossessiva e una forma di paranoia. Esse hanno varie cose in comune. Sono aberrazioni patologiche di normali stati affettivi psichici: di conflitto (isteria), di autoaccusa (nevrosi ossessiva), di mortificazione (paranoia) e di lutto (amenza allucinatoria acuta). Differiscono da questi affetti perché non conducono ad alcuna eliminazione ma a un’offesa permanente dell’Io. L’ereditarietà è un’ulteriore condizione, in quanto facilita e aumenta l’affetto patologico; è cioè quella condizione che soprattutto rende possibili le gradazioni tra la normalità e gli estremi. Vi è una normale tendenza alla difesa; questa tendenza è però dannosa se è diretta verso rappresentazioni capaci, come ricordi, di liberare nuovo dispiacere, com’è il caso delle rappresentazioni sessuali. Il corso della malattia nelle nevrosi da difesa è in generale sempre lo stesso: 1) l’esperienza sessuale traumatica, prematura, che è da rimuovere; 2) la rimozione di questa esperienza in un’occasione successiva, che ne ridesta il ricordo, e nello stesso tempo la formazione di un sintomo primario; 3) una fase di difesa riuscita, che assomiglia allo stato di salute, eccetto per l’esistenza del sintomo primario; 4) la fase in cui le rappresentazioni rimosse ritornano, e durante la lotta tra queste e l’Io si formano nuovi sintomi, quelli della vera malattia, cioè una fase di adeguamento, di sopraffazione o di guarigione che reca in sé un difetto. Nella nevrosi ossessiva l’esperienza primaria si è accompagnata al piacere. Nella paranoia l’esperienza primaria sembra essere di natura simile a quella delle nevrosi ossessive; la rimozione si verifica dopo che il ricordo ha liberato dispiacere. L’isteria necessariamente presuppone un’esperienza primaria di dispiacere, cioè di natura passiva.

Minuta L

1897, 58-60

Viene prospettata la struttura dell’isteria, il cui scopo sembra essere di arrivare alle scene primarie. In alcuni casi vi si perviene direttamente, in altri solo per via indiretta attraverso le fantasie. Le fantasie infatti sono facciate psichiche costruite per sbarrare l’ingresso a questi ricordi. Nello stesso tempo, le fantasie sono al servizio delle tendenze ad affinare i ricordi, a sublimarli. Sono costruite sulla base di cose udite e, successivamente, utilizzate; e quindi combinano esperienze vissute e cose udite, fatti passati e cose viste con i propri occhi. Dall’identificazione da parte della donna con persone di bassa morale, ricordate come materiale femminile di nessun valore tanto spesso in relazione sessuale con il padre e con il fratello, scaturisce un enorme peso sulla coscienza, con autoaccuse. Una ragazza aveva paura di cogliere un fiore o persino un fungo, perché ciò andava contro il comandamento di Dio che non vuole che i germi di vita siano distrutti. Nell’isteria si riscontrano i seguenti eventi, oggetti e situazioni: ruolo delle ragazze di servizio, funghi, dolori, molteplicità della personalità psichica, l’atto di avvolgere, differenti redazioni di fantasie, sogni di desiderio.

Minuta M

1897, 61-63

Prosegue la descrizione dell’architettura dell’isteria. È probabile che alcune scene siano accessibili direttamente, altre solo attraverso le fantasie sovrapposte. Le scene sono ordinate secondo l’aumento della resistenza: quelle più leggermente rimosse vengono alla luce prima, ma solo in modo incompleto a causa della loro associazione con quelle gravemente rimosse. È da sospettare che l’elemento propriamente rimosso sia sempre il femminile; ed è confermato dal fatto che le donne, non meno degli uomini, ammettono più facilmente esperienze con donne piuttosto che con uomini. Le fantasie insorgono dall’intreccio inconscio di cose sperimentate e udite, secondo certe inclinazioni. Queste inclinazioni mirano a rendere inaccessibile il ricordo dal quale i sintomi si sono generati o possono generarsi. La formazione di fantasie avviene per fusione e distorsione, in modo analogo alla decomposizione di un corpo chimico che deve combinarsi con un altro. Tutti i sintomi di angoscia (fobie) derivano in questo modo dalle fantasie. I tipi di spostamenti di compromesso sono: spostamento per associazione, isteria; spostamento per somiglianza (concettuale), nevrosi ossessiva (caratteristica per il luogo della difesa, e forse anche per il tempo); spostamento casuale, paranoia. La rimozione procede all’indietro a partire dal materiale recente e colpisce prima gli ultimi eventi. Le fantasie nella paranoia sono sistematiche, tutte in armonia. Le fantasie nell’isteria sono indipendenti le une dalle altre, anche contraddittorie.

Minuta N

1897, 64-66
Gli impulsi ostili verso i genitori sono parte integrante delle nevrosi. Essi si rivelano alla coscienza sotto forma di rappresentazioni ossessive. Nella paranoia i deliri di persecuzione corrispondono a questi impulsi, e vengono rimossi in periodi nei quali è viva la compassione per i genitori, al momento di una loro malattia o della loro morte. Allora, è una manifestazione del lutto rimproverarsi per la loro morte (la cosiddetta “melanconia”) o punirsi in modo isterico, tramite l’idea del contrappasso, ammalandosi della loro stessa malattia. Questo desiderio di morte nei figli sarebbe diretto verso il padre e nelle figlie verso la madre. I ricordi sembrano biforcarsi: una parte viene scartata e sostituita da fantasie, un’altra parte, più accessibile, sembra condurre direttamente a impulsi. Credere (o dubitare) è un fenomeno che appartiene interamente al sistema dell’Io e non riguarda minimamente l’inconscio. Nelle nevrosi la certezza è spostata, è rifiutata al materiale rimosso che cerchi di riprodursi, e come per punizione trasferita al materiale difensivo. Il meccanismo della creazione poetica è lo stesso delle fantasie isteriche. Ricordare non è mai un motivo, ma solo una via, un metodo. Cronologicamente, il primo motivo per la formazione dei sintomi è la libido. Quindi il sintomo, come il sogno, è un appagamento di desiderio. La rimozione degli impulsi non sembra generare angoscia, bensì depressione: melanconia. Quindi le melanconie si ricollegano alle nevrosi ossessive. Il sacro si basa sul fatto che gli uomini hanno sacrificato, per il vantaggio di una più vasta comunità, una parte della loro libertà sessuale e di perversione.

Estratto: Opere di Sigmund Freud (OSF) Vol 2. Progetto di una psicologia e altri scritti 1892-1899, Torino, Bollati Boringhieri, 2002.