Minuta F: Raccolta III (1894, 2:25-28)
Freud affronta due casi clinici. Il primo concerne la storia di un giovane di 27 anni (signor K.) affetto da nevrosi d’angoscia. Freud sostiene che K. abbia una predisposizione ereditaria per questa malattia in quanto suo padre è malato di melanconia e sua sorella di nevrosi d’angoscia. La libido del paziente risulta diminuita da un po’ di tempo. Inoltre l’uso del preservativo gli rende l’atto sessuale come qualcosa di forzato e il piacere diventa artificiale. Freud sostiene che, il timore di contrarre un’infezione e la scelta di usare il profilattico, abbiano favorito l’emergenza di un fattore di alienazione collocabile tra il somatico e lo psichico. Il risultato sarebbe lo stesso di quello che avremo negli uomini, con il coitus interruptus. K., a causa della sua avversione per il coito, ha avuto un indebolimento sessuale psichico: nonostante la salute fisica rimanesse inalterata e la produzione di stimoli sessuali fosse ancora presente, tuttavia si era formata l’angoscia. Il secondo caso esamina la storia di un uomo di 44 anni, il signor von F., che lamenta una perdita di interesse e vivacità insoliti per la sua età. Freud parla di un leggero caso di depressione periodica, ovvero di melanconia. Ciò sembra confermato dal quadro sintomatologico: apatia, inibizione, senso di pressione alla testa, dispepsia, disturbi del sonno.
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Minuta G: Malinconia (1895, 2:29-35)
Freud sottolinea la connessione tra melanconia e anestesia sessuale. La melanconia, infatti, è il risultato di un processo di intensificazione della nevrastenia causato dalla masturbazione e che emerge generalmente in combinazione con una grave angoscia. Un caso gravissimo di melanconia è quello riconducibile a quella che Freud chiama forma periodica o ciclica ereditaria. La melanconia produce come effetto una condizione mentale assimilabile a quella del lutto. La nevrosi alimentare, invece, associata alla melanconia è denominata anoressia. Se i soggetti “potenti” soffrono con una certa facilità di nevrosi d’angoscia, quelli impotenti sono inclini alla melanconia. La melanconia è caratterizzata da inibizione psichica accompagnata da impoverimento pulsionale e dolore. L’anestesia sessuale sembra incoraggiare la formazione della melanconia, seppur, l’anestesia non ne sia la causa ma piuttosto un segnale della predisposizione a essa.
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Cfr. S. Freud, Studi sull’isteria e altri scritti 1886-1895, Opere di S. Freud, Vol. 2, Torino, Bollati Boringhieri, 2003