Fonte: S. Freud, L’Io e l’Es e altri scritti 1917-1923, Opere di Sigmund Freud, Torino, Bollati Boringhieri, 2000, (rist. 2006) – Vol. 9: 491-520, 1922
[517-518] D’altro canto noi vediamo questo stesso Io come una povera cosa che soggiace a un triplice servaggio, e che quindi pena sotto le minacce di un triplice pericolo: il pericolo che incombe dal mondo esterno, dalla libido dell’Es e dal rigore del Super-io. Tre specie di angoscia corrispondono a questi tre pericoli, dato che l’angoscia è l’espressione dell’arretrare di fronte al pericolo. Nella sua veste di elemento di confine, l’Io vorrebbe farsi mediatore fra il mondo e l’Es, rendendo l’Es docile nei confronti del mondo e facendo, con la propri attività muscolare, il mondo idoneo a soddisfare i desideri dell’Es. l’Io si comporta proprio come il medico in una cura analitica, giacché, tenendo conto del mondo reale, si offre all’Es come oggetto libidico e mira a che la libido dell’Es venga rivolta su di sé. Non è soltanto l’aiutante dell’Es, è anche dell’Es l’umile servo che implora l’amore del suo padrone. Cerca, quando è possibile, di rimanere in buon accordo con l’Es, èoffre ai comandi inc dell’Es la copertura delle sue razionalizzazioni prec, simula una sottomissione dell’Es agli ammonimenti della realtà anche quando l’Es è invece rimasto rigido e inflessibile, occulta i conflitti dell’Es con la realtà e, quando è possibile, anche quelli con il Super-io. Data la sua posizione intermedia fra l’Es e la realtà, l’Io cede solo troppo spesso alla tentazione di diventare servile, opportunista e bugiardo, un po’ come un uomo di Stato che pur essendo consapevole di come stanno effettivamente le cose, intende comunque conservarsi il favore della pubblica opinione.
Nei confronti delle due specie di pulsioni l’Io non mantiene un atteggiamento imparziale, attraverso il suo lavoro di identificazione e di sublimazione dà un appoggio alle pulsioni di morte che nell’Es mirano a domare la libido; cos’ facendo corre però il pericolo di diventare oggetto delle pulsioni di morte, e quindi di perire. Per pote prestare il suo aiuto l’Io ha dovuto riempirsi di libido, divenendo così esso stesso rappresentante dell’Eros, e ora vuole vivere ed essere amato.
Dato però che il suo lavoro di sublimazione ha come conseguenza un disimpasto delle puslioni e una liberazione delle puslioni aggressive nel Super-io, lottando contro la libdio l’Io si espone al periscolo del maltrattamento e della morte, quando l’Io patisce o addirittura soccombe sotto gli attacchi aggressivi del Super-io, il destino a cui va incontro corrisponde a quello de protisti [sinonimo di protozoi], i quali vengono distrutti dai prodotto della decomposizione che essi stessi hanno creato. Sotto il profilo economico la morale che opera nel super-io ci appare un prodotto di decomposizione simile a questo.