Fonte: S. Freud, L’Io e l’Es e altri scritti 1917-1923, Opere di Sigmund Freud, Torino, Bollati Boringhieri, 2000, (rist. 2006) – Vol. 9: 491-520, 1922
[516-517] Le nostre ipotesi sull’Io cominciano a farsi più precise e le sue svariate relazioni a guadagnare in chiarezza. Possiamo ora vedere l’Io nella sua potenza e nelle sue debolezze. Gli sono affidate funzioni importanti: in forza della sua relazione con il sistema percettivo l’Io stabilisce l’ordinamento cronologico dei processi psichici e li sottopone all’esame di realtà. Mediante l’inserzione dei processi di pensiero ottiene di procastinare i deflussi motori e controlla el vie di accesso alla motilità. Quest’ultima forma di controllo è tuttavia più formale che affettiva: in rapporto all’azione l’Io ha più o meno la posizione di un monarca costituzionale senza la cui ratifica nula può divenire legge, e che però esita a lungo prima di opporre il proprio veto a una proposta del parlamento. Ogni esperienza di vita che proviene dall’esterno arricchisce l’Io; l’Es però è l’altro suo mondo esterno, che egli si sforza di soggiogare. Trae libido dall’Es e ne trasforma gli investimenti oggettuali in strutture dell’Io. Con l’aiuto del super-io assimila, in una maniera che ci è ancora oscura, le esperienzse dei tempi remoti accumulate nell’Es.
Ci sono due vie per le quali il contenuto dell’Es può introdursi nell’Io. La prima è quella diretta, l0altr passa attraverso l’ideale dell’Io; e per un certo numero di attività psichiche può assumere un’importanza decisiva il fatto che sia stata imboccata una via piuttosto che l’altra. l’Io si sviluppa dalla percezione delle pulsione alla loro padronanza, dall’ottemperanza alle pulsionei alla loro inibizione. Partecipa in modo considerevole a questo lavoro l’ideale dell’Io, che in effetti è, parzialmente, una formazione reattiva nei confronti dei processi pulsionali proprio dell’Es. la psicoanalisi è uno strumento inteso a rendere possibile la conquista progressiva dell’Es da parte dell’Io.