Fonte: S. Freud, L’Io e l’Es e altri scritti 1917-1923, Opere di Sigmund Freud, Torino, Bollati Boringhieri, 2000, (rist. 2006) – Vol. 9: 491-520, 1922
[515-516] Dal punto di vista del contenimento delle pulsioni, e cioè della moralità, ci si può esprimere così: l’Es è assolutamente amorale, l’Io si sforza di essere morale, il Super-io può diventare ipermorale, e quindi crudele quanto solo l’Es può esserlo. È rimarchevole il fatto che l’uomo, quanto più limita la propri aggressività verso l’esterno, tanto più diventa rigoroso, ossia aggressiva, nel proprio ideale dell’Io. Dovrebbe essere l’opposto secondo le valutazioni del senso comune, che ravvisa nelle esigenze dell’ideale dell’Io il motivo per reprimere l’aggressività. Eppure le cose stanno come le abbiamo or ora enunciate: quanto più un uomo padroneggia la propria aggressività, tanto più si accentua l’inclinazione aggressiva del suo ideale contro il suo stesso Io. È come se si verificasse uno spostamento, un volgersi contro il proprio Io. Perfino la morale comune, normale, ha caratteri rigidamente limitativi, e di proibizione spietata. Da ciò deriva in effetti l’idea che l’essere superiore punisca con severità inesorabile.
Non posso procedere nella trattazione di questi argomenti senza introdurre una nuova ipotesi. Come abbiamo visto il Super-io si è costituito mediante una indentificazione con il modello paterno. Ogni identificazione di questo genere ha il carattere di una desessualizzazione, o addirittura di una sublimazione. Ebbene, a quel che sembra, corrispondentemente a una tale trasformazione si verifica anche un disimpasto pulsionale. In seguito alla sublimazione, la componente erotica non ha più la forza di vincolare tutta la distruttività che le era legata e che si libera sotto forma di propensione all’aggressione e alla distruzione. Da questo disimpasto l’ideale trarebbe comunque il suo carattere rigido e spietato di imperioso “dover essere”.
Soffermiamoci ancora brevemente sulla nevrosi ossessiva. Qui la situazione è diversa. Il disimpasto dell’amore rispetto all’aggressività non si è prodotto per iniziativa dell’Io, ma piuttosto come effetto di una regressione verificatasi nell’Es. Questo processo però si è esteso dall’Es al Super-io, il quale accentua ora il suo rigore nei confronti dell’Io incolpevole. Tuttavia in entrambi i casi [nella nevrosi ossessiva e nella malinconi] l’Io, per aver ottenuto il controllo della libido mediante un’identificazione, subisce la punizione del Super-io che si avvale dell’aggressività che era commista alla libido.