L’oggetto del desiderio legato alla pulsione può essere confuso con l’oggetto del desiderio che il soggetto riesce a reperire, consciamente, nella sua vita (il lavoro, per esempio), questo può far sì che ci si attivi per riuscire ad ottenerlo (es. successo nel proprio progetto lavorativo) e poi quando lo si è raggiunto, si può sprofondare nella più insostenibile delle disperazioni: ciò accade quando si manca l’oggetto del proprio desiderio, che è un oggetto di fantasia. Da questo punto, come sosteneva Lacan, la fantasia ha la funzione di sostenere il desiderio.
L’oggetto della fantasia (l’oggetto pulsionale che è stato rinnegato), coincide con l’oggetto causa del desiderio e non con l’oggetto da raggiungere in quanto meta del desiderio.
L’oggetto a, l’oggetto causa del desiderio non è l’oggetto a cui mira il desiderio, il desiderio intenzionalmente orientato. La spinta pulsionale che si origina internamente può essere percepita come proveniente dall’esterno. Il soggetto si trova ad essere agito da sé stesso, senza che se ne renda conto. La pulsione, che è interna, è trasferita all’esterno, in uno stimolo. L’interno sembra che venga dall’esterno.