Leggittimità di separare dalla nevrastenia un preciso complesso di sintomi come “nevrosi d’angoscia”: parte 1

Sintomatologia clinica della nevrosi d’angoscia (1894, 2:153-61)

La “nevrosi d’angoscia” può emergere isolata o associata ad altre nevrosi. Il quadro clinico è caratterizzato dai seguenti sintomi: irascibilità, attesa angosciosa, attacchi improvvisi d’angoscia, il sobbalzare di notte per la paura, vertigini, disturbi dell’attività digestiva, parestesie. Molti di questi sintomi, accompagnano o sostituiscono la nevrosi d’angoscia, manifestandosi anche in forma cronica.

Comparsa ed etiologia della nevrosi d’angoscia (1894, 2:161-68)

In alcuni casi non si riesce a individuare un’etiologia della nevrosi d’angoscia, eppure molti avanzano l’ipotesi di ereditarietà. Un attento esame rivelerebbe invece come, i fattori etiologici, in realtà sono causati da una serie di pratiche dannose e turbamenti legate alla vita sessuale. La nevrosi d’angoscia, nei soggetti femminili, si mostra come angoscia virginale o angoscia adolescenziale, come angoscia delle neo-spose, come angoscia nelle donne moglie di mariti affetti da ejaculatio praecox o diminuzione della prestanza sessuale, nelle donne con mariti che praticano il coitus interruptus o reservatus, come angoscia delle vedove e delle donne deliberatamente astinenti, come angoscia del climaterio. Le caratteristiche sessuali alla base della nevrosi d’angoscia negli uomini comprendono: angoscia per una deliberata scelta di astinenza sessuale, spesso associata con sintomi di difesa, ovvero rappresentazioni ossessive o isteria, angoscia nei casi di eccitamento frustrato o nei casi in cui l’uomo si limita ad accarezzare o  ammirare la loro donna, angoscia per la pratica del coitus interruptus, angoscia in età senile. Inoltre, si aggiungono due casi presenti in tutte e due i sessi: 1) nevrastenici diventati tali in seguito di continua masturbazione, colpiti da nevrosi d’angoscia, appena interrompono questo modo di soddisfacimento sessuale; 2) la nevrosi d’angoscia si manifesta in ambedue i sessi, a seguito di sovraffaticamento o di uno sforzo fiaccante.

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Cfr. S. Freud, Studi sull’isteria e altri scritti 1886-1895, Opere di S. Freud, Vol. 2, Torino, Bollati Boringhieri, 2003