(1894, 2:121-34)
Il sottotitolo di questo lavoro è “abbozzo di una teoria psicologica dell’isteria acquisita, di molte fobie e ossessioni e di certe psicosi allucinatorie”. Per Freud le nevrosi si suddividono in due gruppi distinti: le nevrosi attuali e le psiconevrosi. I numerosi pazienti affetti da fobie e ossessioni seguiti da Freud lo spinsero a tentare un’interpretazione di questi sintomi. In alcuni casi, grazie a loro, riuscì a scoprire l’origine di tali rappresentazioni patologiche. I sintomi alla base dell’isteria sembrano suggerire l’ipotesi di una scissione della coscienza che produce la formazione di gruppi psichici separati. Il tratto caratteristico dell’isteria non è la scissione della coscienza, ma la conversione. Se non si ha l’attitudine alla conversione, ma se comunque per difendersi da una rappresentazione inaccettabile, da quest’ultima si separa l’affetto, allora questo necessariamente resta nella sfera psichica. In tutti i casi studiati da Freud, è sempre stata la vita sessuale a fornire quell’effetto doloroso che poi risulta essere della stessa natura di quell’effetto connesso alla rappresentazione ossessiva. Freud illustra in due casi che la difesa dalla rappresentazione inaccettabile si ottiene separando dalla rappresentazione l’affetto, ma seppur indebolita e isolata, essa resta comunque nella coscienza. Esiste inoltre un tipo di difesa più forte ed efficace: l’Io respinge la rappresentazione incompatibile insieme al suo affetto comportandosi come se la rappresentazione non gli fosse mai giunta. Nel momento in cui ciò accade però il soggetto è affetto da una psicosi classificabile come “follia allucinatoria”, l’aspetto più paradossale è che, il contenuto di questa psicosi allucinatoria si realizza proprio nell’accentuazione di quella rappresentazione. L’Io si difende da questa ultima rifugiandosi nella psicosi. Nelle nevrosi da difesa, all’interno delle funzioni psichiche è necessario distinguere un quid (ammontare affettivo e somma di eccitamento) che ha tutte le proprietà della quantità, e che è soggetto ad aumenti, diminuzioni, spostamenti, scariche, propagandosi sulle tracce mnestiche delle rappresentazioni.
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Cfr. S. Freud, Studi sull’isteria e altri scritti 1886-1895, Opere di S. Freud, Vol. 2, Torino, Bollati Boringhieri, 2003