Freud distingue due specie di pulsioni. Una, quella costituita dalle pulsioni sessuali o Eros, è più appariscente e facile da individuare. Essa include oltre alla pulsione sessuale disinibita e i moti pulsionali inibiti nella meta e sublimati, che da essa si originano, anche la pulsione di autoconservazione.
La seconda tipologia di pulsioni è costituita dalle pulsioni di morte. Successivamente all’aggregazione di organismi elementari unicellulari in organismi viventi pluricellulari, la pulsione di morte della singola cellula si neutralizza e gli impulsi distruttivi vengono allontanati.
Il lato sadico della pulsione sessuale rappresenta un esempio classico di impasto pulsionale appropriato allo scopo. Nel sadismo, divenuto autonomo in quanto perversione, Freud invece riscontra un modello di disimpasto pulsionale. L’odio accompagna sempre l’amore (ambivalenza), precede spesso l’amore nelle relazioni.
L’energia che agisce nell’Io e nell’Es, è indifferenziata e in movimento, essa proviene dalla riserva di libido narcisistica, ed è Eros desessualizzato. Questa libido in movimento lavora al servizio del principio di piacere con l’obiettivo di eludere gli ingorghi favorendo le scariche. L’energia spostabile come libido desessualizzata può essere considerata energia sublimata. La trasformazione della libido erotica in libido dell’Io comporta naturalmente una rinuncia alle mete sessuali, o una vera e propria desessualizzazione.
Cfr. S. Freud, L’Io e l’Es e altri scritti 1917-1923, Opere di Sigmund Freud, Torino, Bollati Boringhieri, 2000, (rist. 2006) – (vol. 9: 502-09, 1922)