L’affetto è per Freud la traduzione soggettiva dell’energia pulsionale (19/28)

Secondo Freud, le prime sensazioni piacevoli si hanno grazie al funzionamento di quelle parti del corpo che hanno la funzione di conservarci in vita, si appoggiano su di loro, e queste funzioni indicano un primo oggetto piacevole, il seno materno.

In questo senso, la scelta sessuale si lascia orientare dall’appoggio più o meno stabile raggiunto sulle figure parentali: la donna nutrice, oppure l’uomo protettivo, e la serie di persone che ne fanno le veci.[i]

La scelta oggettuale per appoggio, a livello pulsionale, comporta l’appoggio delle pulsioni sessuali sulle pulsioni di autoconservazione e, al livello oggettuale, una scelta d’amore, ovvero la scelta delle persone che hanno a che fare con la nutrizione, la cura e la protezione del bambino, prototipi “ancestrali” dell’oggetto sessuale in grado di soddisfare.

In questo senso abbiamo una sorta di «energia d’investimento», indipendente dalla rappresentazione, cioè qualcosa che all’interno dell’attività psichica si distingue perché ha una sua materialità, un suo valore quantitativo che aumenta o diminuisce, che si sposta o si scarica o si propaga sulle tracce mnestiche delle rappresentazioni come una scarica elettrica che si muove sulle superficie dei corpi.[ii]

L’ammontare di affetto «corrisponde alla pulsione nella misura in cui quest’ultima si è staccata dalla rappresentazione e trova un modo di esprimersi proporzionato al suo valore quantitativo in processi che vengono avvertiti sensitivamente come affetti».[iii]

Quindi, la pulsione per Freud si manifesta sia come affetto che come rappresentazione.

L’affetto esprime la qualità pulsionale e le sue variazioni.

L’ipotesi di Freud, in Studi sull’isteria è che il sintomo isterico è l’effetto di un evento traumatico che non ha avuto un’adeguata scarica, cioè l’affetto resta bloccato. Rievocare il ricordo mette in gioco l’affetto ad esso legato e questa riviviscenza produce un effetto di scarica con valenza terapeutica.

Negli Studi sull’isteria Freud scopre che l’affetto può essere slegato dalla rappresentazione.

I due possono essere separati: l’affetto può circolare senza rappresentazione, e la rappresentazione senza affetto.

Possono avere destini diversi:

  • l’affetto può trasformarsi, è ciò che accade nell’isteria di conversione,
  • la rappresentazione può spostarsi, è ciò che accade nelle rappresentazioni ossessive,
  • oppure possiamo avere un eccesso di affetto, è ciò che accade nella nevrosi d’angoscia e nella melanconia.

L’affetto è per Freud la traduzione soggettiva dell’energia pulsionale.[iv]

Quindi c’è una componente soggettiva ed un’energetica alla base dell’affetto. Non a caso Freud usa il termine «ammontare di affetto» (Affektbetrag) per descrivere la dimensione economica dell’affettività.

I processi psichici si caratterizzano per la circolazione e la distribuzione di una energia pulsionale quantificabile, un’energia che può aumentare, diminuire o stabilizzarsi.

La lettura economica del funzionamento psichico fa luce sui movimenti di investimenti, ovvero sulle variazioni d’intensità e sui controinvestimenti, ovvero sull’opposizione tra diversi investimenti.

Infondo quando diciamo “è più forte di me” ci riferiamo a qualcosa che spinge, che sovrasta la nostra capacità volitiva. Freud sottolinea come nelle diverse catene associative i pazienti incontrano delle rappresentazioni apparentemente neutre, che invece provocano un’intensa risonanza affettiva. Come se la carica affettiva fosse in movimento, e si spostasse da una rappresentazione ad un’altra. La dimensione economica del funzionamento psichico sembra dotato di un sistema di autobilanciamento energetico volto a mantenere il livello più basso possibile di energia circolante (apparato “neuronico” e poi chiamato psichico). Tale sistema avrebbe la funzione di trasformare l’energia libera in energia legata, spostando sempre più in là la scarica e favorendo dunque una elaborazione psichica della spinta.  Il fattore quantitativo è fondamentale dunque nella formazione dei sintomi.[v]


[i] Freud S., Introduzione al narcisismo, OSF vol. 7, p. 460.

[ii] Cfr. Freud S., Neuropsicosi da difesa, OSF, vol 2, 133-134.

[iii] Freud S., Metapsicologia (rimozione), OSF, vol. 8, p. 43.

[iv] Cfr. Freud S., Metapsicologia (Rimozione e L’inconscio entrambi del 2016), OSF, vol. 8.

[v] Cfr. Analisi terminabile e interminabile (1937).