Il delirio come tentativo di guarigione e la questione della pulsione sessuale (quella causale, eziopatologica) sono i due punti di rottura con la clinica classica (dal 1910 ad oggi). È la chiave centrale dalla quale partire per capire la rivoluzione psicoanalitica.
La causa è la pulsione sessuale inconscia. Gli effetti sono i sintomi (delirio di persecuzione), questo è Freud.
In Lacan la causa diventa la forclusione del Nome Del Padre.
Freud è partito dalla paranoia che per lui è sinonimo di delirio. Uomo ama un uomo–io non lo amo–io lo odio—lui mi odio e così via. Sono questi i diversi modi di contraddire la pulsione omosessuale che viene proiettata fuori, nell’altro.
Lacan prende di mira il meccanismo della proiezione che considera ciò che c’è dentro come proiettato fuori, per lui è esattamente l’inverso: ciò che manca di simbolizzato all’interno viene proiettato all’esterno. Lacan dice che appare all’esterno ciò che manca all’interno: è alla base della preclusione. Egli mette la preclusione tra causa e sintomo. Ciò che è abolito fa ritorno dal di fuori.
Quindi, di nuovo, dal 1910 i due punti assodati sono: il delirio come tentativo di guarigione e la causazione sessuale omosessuale della psicosi paranoica.