La condizione di buona salute corrisponde alla condizione in cui gli organi sono in silenzio, «la vita nel silenzio degli organi»[i].
In effetti, la medicina, tutti i giorni combatte contro tutto ciò che si oppone a questo silenzio.
Il corpo della psicoanalisi non è quello biologico ma quello pulsionale.
Il corpo biologico non è il corpo della psicoanalisi, questo ultimo è l’organismo con l’aggiunta della pulsione messa in movimento dal desiderio dell’Altro.
Il desiderio dell’Altro mette in moto la pulsione.
Ma se inizialmente questa alterità riguarda il desiderio dell’Altro, nell’ultimo Lacan tale alterità diventa interna del corpo.
Gli organi emergono dal loro silenzio quando iniziano a funzionare male, in questo caso l’alterità diventa dispiacevole, dissonante, è un’alterità che si oppone al soggetto.
Il soggetto si sveglia quando non è più capace di gestire il proprio corpo.
Anche il trapianto d’organo è vissuto con estraneità.[ii]
L’alterità del corpo quando è sofferente,
molto sofferente, può essere integrata dal soggetto che, anche se è in preda
all’angoscia, alla rabbia o alla paura, può mantenere ferma la sua
identificazione soggettiva.
[i] Come sosteneva il chirurgo René Leriche nel 1937. Leriche R., La chirurgie de la douleur, Masson, Paris 1937, p. 371.
[ii] Vedi, Jean-Luc Nancy, L’intruso, Cronopio, Napoli 2000.