L’nconscio è strutturato come un linguaggio. Le leggi dell’inconscio sono le stesse leggi del linguaggio. Leggi in base ai quali i significanti si compongono per produrre senso. Ciò per fare in modo che dallo scorrere del significante, sul piano inferiore si produca del senso, secondo un meccanismo metaforico o metonimico.
“Le vele entrano nel porto” nel senso si capisce con una sottrazione di senso, un meno (-). Il piano del funzionamento metonimico del linguaggio si produce attraverso la sottrazione di senso, un meno di senso prodotto dalla metonimia che sarà sempre alla rincorsa di un suo riempimento. La metonimia costruisce la mancanza che è propria del desiderio stesso che ha questa struttura metonimica che funziona nella sua combinazione di significanti. La mancanza è il supporto del desiderio. La produzione di senso avviene attraverso una sostituzione di significante. Tale produzione, propria della metafora, è definita da Lacan una scintilla di senso. Perché l’effetto di senso in più si produce in un istante. È un più che si produce in un istante. Attraverso questi due meccanismo, metonimia, metafora, si crea un alternanza di più e di meno che costituiscono il simbolico che Lacan riprende da Lewis Strauss. Il simbolico è un’asettica alternanza di + e di -, che fa apparire e sparire il senso e che non consente al segno linguistico di stabilizzarsi. La costruzione della frase è costituita dal senso che si produce e che allo stesso tempo comprende un brandello di senso che continua a sfuggire e che si produce solo per un istante. Tale senso è l’equivalente del soggetto. La scintilla di senso si confonde con il posto del soggetto. Il posto del soggetto è l’equivalente dell’istante di senso. Il momento si confonde con quel posto.