Fonte: G. W. F. Hegel, Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, Parte I, La scienza della logica, parr. 20-23
Se noi prendiamo il Pensiero nel suo aspetto piú prossimo esso appare
a) anzitutto nel suo ordinario significato soggettivo, come una delle attività o facoltà spirituali accanto ad altre, alla sensibilità, alla intuizione, alla fantasia, ecc. […] Il Pensiero rappresentato come soggetto è il pensante; e la semplice espressione del soggetto esistente come pensante è l’Io. […]
b) Preso il Pensiero come attivo in relazione agli oggetti – come riflessione su qualche cosa -, l’universale che è il prodotto della sua attività, contiene il valore della cosa, l’essenziale, l’intero, il vero. […]
g) Per mezzo della riflessione qualcosa viene cambiato nel modo in cui il contenuto è dapprima nella sensazione, intuizione e rappresentazione; per ciò, solo per mezzodi un cambiamento la vera natura dell’oggetto perviene alla coscienza
d) Poiché nella riflessione si ottiene la vera natura, e questo pensiero è mia attività, cosí quella vera natura è parimenti il prodotto del mio spirito – e cioè del mio spirito come soggetto pensante, di me nella mia semplice universalità, come Io che è senz’altro da sé -, ossia nella mia libertà.