Lezione 17: il senso dei sintomi (8:420-34)
Il senso della sintomatologia nevrotica fu scoperto inizialmente da Josef Breuer: i pazienti si mostrarono catturati da pensieri per i quali in realtà non provano alcun interesse producendo azioni che non procuravano alcuna gioia, ma a cui era impossibile rinunciare. Freud analizzò due casi caratterizzati sintomi ossessivi. Il primo caso tratta di una signora di circa trent’anni affetta da gravi manifestazioni ossessive. Dalla sua camera correva dirigendosi in una camera attigua, lì si posizionava vicino al tavolo al centro della stanza, chiamava la cameriera, le assegnava una mansione qualsiasi o senza dirle niente la lasciava andare via per poi corrergli indietro un’altra volta. L’atto ossessivo si presentava come una rappresentazione, una ripetizione di una scena significativa: la sua prima notte di nozze. Il secondo caso si riferiva ad una ragazza di diciannove anni, che eseguiva uno strano cerimoniale nel momento di coricarsi: il grande orologio presente nella sua camera veniva fermato e tutti gli altri orologi spostati dalla stanza, altrove. Non riusciva neanche a sopportare il suo piccolo orologio da polso nel cassetto del comodino. Gradualmente acquisì la consapevolezza che tendeva a escludere l’orologio dagli oggetti da tenere durante la notte, perché esso era il simbolo del genitale femminile.
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Lezione 18: la fissazione al trauma; l’inconscio (8: 435-46)
Le nevrosi traumatiche prodotte dalla guerra, sono molto simili al comportamento dei malati di nervosi. Alla loro base vi è una fissazione al momento del trauma. Nei sogni di questi soggetti si ripete con regolarità la situazione traumatica. Il senso dei sintomi generalmente è inconscio. La possibilità di esistenza dei sintomi sembra essere fortemente connessa al livello di inconsapevolezza del soggetto. I processi consci non producono sintomi. Nel momento in cui i processi inconsci diventano consci, il sintomo scompare. Il trattamento psicoanalitico ha l’obiettivo di rendere cosciente ciò che di inconscio c’è di patogeno, ovvero, riempire i vuoti mnestici, eliminando le amnesie.
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Cfr. S. Freud, Introduzione alla psicoanalisi e altri scritti 1915-1917, Opere di S. Freud, Vol. 8, Torino, Bollati Boringhieri, 2002.