Interregno (2/23)

Nella Minuta M[i], Freud sostiene che le fantasie si originano dai «processi di fusione e distorsione», che falsificano irrimediabilmente la scena realmente accaduta, i riferimenti temporali sono stravolti ed inoltre ad essa si possono aggiungere o integrare altri frammenti della realtà fino ad allora rimasti inutilizzati. Traccia dopo traccia, registrazione dopo registrazione, l’esperienza vissuta viene persa e la vita psichica viene assorbita dalla fantasia. Alcune di queste esperienze restano accessibili, altre saranno rimosse e soggette a modificazione attraverso quelle che Freud chiama “fantasie sovrapposte”.[ii] Alcune di queste esperienze sono sottoposte ad una rimozione meno forte e pertanto riaffioreranno più facilmente, ma comunque sono incomplete perché associate a quelle rimosse più profondamente e quindi saranno rivestite dalle fantasie formatesi da questo intreccio associativo. L’evento contingente, quello vissuto, percepito, viene irretito nei vari passaggi della propria registrazione divenendo inaccessibile.

L’esperienza è irrimediabilmente persa e, come Freud scrive a Fliess nella lettera del 21 settembre 1897: «il segreto delle esperienze giovanili non si svela»[iii]. Ciò che riemerge può essere un frammento, associazioni di ordine diverso, dettagli. Nel mondo delle fantasie, che Freud chiama «interregno»[iv] l’esperienza è ritrascritta in una forma nuova. La fantasia alimenta la coscienza proprio alla stessa stregua delle percezioni, contribuendo quindi alle costruzioni psichiche e determinando le azioni del soggetto.[v] «L’attività del fantasticare»[vi] in Freud diventa una componente produttiva dell’attività psichica che grazie ad essa si allontana sempre di più dalla realtà esterna, acquistando una sua propria indipendenza. Quello della fantasia è un “interregno” con delle leggi proprie.


[i] Freud S., Minute teoriche per Wilhelm Fliess, 1892-97, OSF, Vol. 2, p. 62.

[ii] Ibidem, p. 61.

[iii] Freud S., Lettere a Wilhelm Fliess 1887-1904, op. cit., p. 298.

[iv] Freud S., Contributi a una discussione sull’onanismo, OSF, vol. 6, p. 568.

[v] Come scrive Freud nella Minuta A, OSF, vol. 2 p. 62: «Tutti i sintomi di angoscia (fobie) derivano in questo modo dalle fantasie».

[vi] Freud S., Precisazione sui due principi dell’accadere psichico, OSF, vol. 6, p. 456.