Immagini e pensieri automatici diventano specifici a partire dalle preoccupazioni che affliggono il soggetto in quel determinato frangente. Sono atti involontari che diventano verosimili se agganciati allo stato affettivo di quel particolare momento o alle predisposizioni personali.
L’idea alla base della terapia cognitivista è che, nonostante i pensieri automatici possono non essere facilmente riconosciuti dall’individuo, attraverso una percorso di addestramento si può imparare ad avere consapevolezza di questo materiale cognitivo. Il postulato di fondo è che i contenuti e i temi caratteristici dei vari disturbi psichici si mostrano con trasparenza nelle immagini e nei pensieri automatici del paziente.
La terapia cognitiva interviene principalmente sulle immagini e sui pensieri automatici. I terapeuti aiutano costantemente i pazienti a identificare e ristrutturare i pensieri e le immagini disadattive, ciò dovrebbe comportare la correzione del sistema distorto di elaborazione dell’informazione e il cambiamento degli schemi disfunzionali sottostanti. Un esempio di pensieri automatici negativi: “Non sono all’altezza, fallirò sicuramente”, “nessuno è interessato a ciò che sto dicendo”.