Riprendendo il post di ieri, possiamo dire che, se nel bambino si metteva in atto qualcosa dell’altruismo, nel caso della pittrice c’è qualcosa della sublimazione. Questa donna si inventa una modalità per catalizzare questo godimento altrimenti mortifero.
Il bambino attacca questi oggetti all’interno della madre. Aggressione alla quale segue una ricostruzione degli oggetti.
La pittrice dipinge una donna anziana, c’è qualcosa che richiama la madre, un’immagine materna. Una donna anziana: perché assume su di sé i tratti della castrazione. Di una sofferenza, di una vita vissuta. Nella donna c’è già qualcosa del depressivo.
Nel primo caso abbiamo la sublimazione attraverso l’elaborazione erotico-aggressiva che si sublima. È la sublimazione. Fa il vuoto distruttivamente e poi ci mette la parola mamma. Anche nel momento sadico c’è qualcosa della parola. C’è anche l’immagine della mamma che punisce. Assistiamo ad una immaginarizzazione del simbolico. Il sadismo è prefigurato nell’oggetto.
Nel secondo caso c’è la sublimazione artistica. È la sublimazione nel senso dell’artista.
In Lacan il vuoto deve fare simbolico. Lo svuotamento produce il simbolico. Anche per Klein è così: farsi spazio nel mondo per lottare contro l’angoscia. Lacan depersonalizerà sempre di più il significante della castrazione. Il vero padre è l’S1 del linguaggio, il significante primo. L’S1 è il primo elemento castrante. In Melanie Klein invece c’è l’altro che castiga. Il soggetto soggettiva il godimento come volontà di distruzione. La posizione depressiva comporta un riconoscimento del vuoto ed implica un averci/saperci a che fare con questo vuoto.
Per Lacan il vuoto è fissato dal significante in quanto nel reale non manca nulla. Il piacere di distruggere, il godimento di distruggere c’è perché è un passaggio obbligato della struttura. Il senso di colpa viene dopo. C’è qualcosa del sadismo che viene messo in gioco.
Sade sosteneva il bisogno di passare, attraverso il crimine, per arrivare ad un nuovo ordine delle cose, una sorta di purificazione (Seminario X). La pulsione di morte è una sublimazione creazionista. È il kaput morti del significante.
La significazione umana è alla base della costruzione del consorzio umano: “animali” che si costituiscono in gruppo a partire dalla pacificazione indotta dal padre. La parola “mamma” è la parola magica che stabilisce il passaggio dalla mamma reale alla parola “mamma”. È un’accettazione del no.
Il vuoto è qui, nella rappresentazione metaforica. È l’escavazione del vuoto. Il vaso crea un vuoto e che allo stesso tempo è anche l’effetto di quel vuoto.