Il Vaso di mostarda è l’effetto di un vuoto che crea allo stesso tempo il vaso stesso. Lacan introduce la cosa attraverso il vaso di mostarda (contenente la mostarda, il significante cioè). Esso è formato da tre elementi. Il vaso in cui le pareti sono una creazione umana, una manifestazione del potere del linguaggio, il linguaggio che crea. È il primo modo di dare forma al vuoto. Il vaso è una manifestazione di linguaggio. Il vuoto, avviluppato dalle pareti del vaso, che non sarebbe tale se non ci fosse l’azione del significante. Il vuoto consente di riempire con qualcosa. Come la mostarda che in assenza del vaso sarebbe destinata a spargersi nel mondo in modo confuso. Ciò che va a riempire, il significante, ciò che popola il vuoto del vaso, è il terzo ed ultimo elemento.
Il Toro rende conto del rapporto tra la cosa e gli oggetti. Ciambella che consente di disegnare sul bordo dei cerchi che disegnano un vuoto centrale: sono gli oggetti che disegnano il vuoto centrale. Cerchi che designano il vuoto del desiderio. C’è una certa acefalia della pulsione che disegna questo vuoto intorno al vuoto. Manca sempre l’oggetto che è la cosa. C’è una metonimia degli oggetti che disegna piano piano la mancanza della metafora centrale della cosa, nel rapporto tra i linguaggio e il reale. Appena arriva il linguaggio si scava un vuoto, una eredità irrimediabile nella Cosa.