Lo sviluppo del bambino, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, non si caratterizza esclusivamente nella relazione diadica madre-bambino ma anche in un sistema più complesso, in cui le interazioni si contraddistinguono per la loro interdipendenza. Partendo dal modello ecologico di Bronfenbrenner, proponiamo qui un approfondimento del microsistema familiare, tenendo ben presente l’importanza che questo ambiente di vita, ha sullo sviluppo socio-affettivo degli individui che ne fanno parte, in particolare del bambino.
In generale, secondo I. Boszormenyi-Nagy e J.L. Framo (Boszormenyi-Nagy, I. & Framo, J.L., 1965), i legami che le persone stabiliscono nel sistema famiglia, sono di due tipi: legami funzionali e legami ontici.
I legami funzionali sono atti strumentali fra due persone che interagiscono. In una relazione puramente funzionale, una delle due persone può essere sostituita da un’altra persona senza che l’altra ne senta la mancanza. Ovviamente la condizione è che la nuova persona ricopra altrettanto bene quelle funzioni ricoperte in precedenza da quella persona che va sostituendo. Invece, la relazione ontica, si basa sulla dipendenza del legame con l’altro. La componente ontica di una relazione rende l’altro una parte essenziale del sé, una parte che va aldilà di qualsiasi specifica interazione (Ibidem).
La famiglia è il luogo dove si configurano generalmente le relazioni ontiche. Ciò accade nei primi anni di vita ma anche nelle relazioni affettive in età adulta. I rapporti tra i vari individui della famiglia e il bambino sono complessi. È necessaria un’analisi più dettagliata della struttura di questi rapporti.
Definire il concetto di famiglia non è impresa facile, rischiamo di addentrarci nella fitta rete di significati e sensi che emergono dai terreni ideologici e religiosi, poco praticabili in ambito scientifico e professionale. Tutti, quando parliamo di famiglia, ne abbiamo un’idea, ma il tentativo di darne una definizione onnicomprensiva e non retorica è tutto altro che facile.
Molti autori oggi, e lo stesso Bronfenbrenner, utilizzano il sostantivo plurale famiglie per mettersi al riparo dal pericolo di una concezione elettiva di unica forma familiare, quella nucleare per intenderci. Nel concetto di famiglie si inseriscono tutte le strutture familiari odierne: monogenitoriale, adottiva, ricomposta, divisa, e così via.
Bibliografia
Boszormenyi-Nagy, & I., Framo, J.L. (1965). Intensive Family Therapy. Theoretical and Practical Aspects. New York: Harper & Row (tr. it. Psicoterapia intensiva della famiglia: aspetti teorici e pratici. Torino: Boringhieri, 1969).