Non è facile superare il legame fra ideologia e famiglia, infatti secondo V. Cigoli (Cigoli, V., 1995) l’enfasi posta verso le nuove forme di famiglia rischia di produrre una nuova “retorica del familiare”. Molto spesso gli studi sulla famiglia sono rivolti alla struttura nucleare o alle diadi madre-bambino e/o genitori-figli, tralasciando il fatto che questi sono dei sottosistemi emozionali su i quali incidono le relazioni del passato, del presente e del futuro, all’interno di un più ampio sistema trigenerazionale in cui la famiglia stessa è inserita che comprende anche il contesto socio-culturale di appartenenza (McGoldrick, M., 1993).
Come già ampiamente emerso dagli studi di Lewin, l’incontro fra due persone e la costruzione del sottosistema emozionale della coppia è il risultato di una operazione complessa che non riguarda solo i due partner, ma anche i rispettivi sistemi familiari d’origine e le loro appartenenze sociali, intese come insieme di relazioni formali e informali, di valori e di credenze che ogni individuo porta con sé. La McGoldrick considera l’unione di coppia e il matrimonio in quanto tale, come un cambiamento di due interi sistemi e la sovrapposizione di tali sistemi e da questa ultima si formerà un terzo sottosistema (Ibidem).
La relazione madre-bambino, pertanto, va analizzata tenendo presente la relazione fra i due genitori e senza tralasciare il rapporto del bambino con l’altro genitore e dagli altri sistemi a loro volta connessi (Schaffer, R.H., 1971, 1977; Bronfenbrenner, U., 1979; Fruggeri, L., 2002). E. Scabini (Scabini, E., 1993) mette in evidenza che negli ultimi cinquanta anni la famiglia è diventata oggetto di studi e di ricerche sistematiche nelle scienze sociali e che pertanto oggi si può parlare di un nuovo ambito di ricerca denominato: psicologia sociale della famiglia.
Molte attenzioni sono state indirizzate al funzionamento familiare correlato ai comportamenti di individui con disturbi psichici e/o psichiatrici: nascono così i primi studi sistematici sugli interventi riabilitativi congiunti e nel 1965 viene pubblicato l’opera di I. Boszormenyi-Nagy e J.L. Framo (Boszormenyi-Nagy, I & Framo, J.L., 1965) dal titolo Psicoterapia intensiva della famiglia, considerato una pietra miliare in questo campo. Framo mette in risalto le difficoltà nel reperire ricerche sistematiche in ambito psicosociale aventi come oggetto le dinamiche del gruppo familiare affermando che la famiglia, come oggetto di studio sperimentale, è stato sovente ignorato dagli studiosi.
Bibliografia
Cigoli, V. (1992). Il corpo familiare. Milano: Franco Angeli.
McGoldrick, M, Heiman, M, & Carter B. (1993). The changing family life cycle. In Walsh F. (ed ): Normal Family Processes. New York: Guilford Press. (tr. it. Stili di funzionamento familiare, Milano: Franco Angeli, 1995)
Schaffer, H.R. (1971). The Growth of Sociability. Harmondsworth: Penguin (tr. it. La socializzazione nei primi anni di vita. Bologna: Mulino 1973).
Scabini, E. (a cura di). (1993). L’organizzazione famiglia tra crisi e sviluppo. Milano: FrancoAngeli.
Boszormenyi-Nagy, & I., Framo, J.L. (1965). Intensive Family Therapy. Theoretical and Practical Aspects. New York: Harper & Row (tr. it. Psicoterapia intensiva della famiglia: aspetti teorici e pratici. Torino: Boringhieri, 1969)