Fonte: Jacques Lacan, Il Seminario – Libro XI – I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi 1964, Enaudi, Torino, 2003, p. 62-63.
Françoise Dolto – Non vedo come si possa fare a meno degli stadi per descrivere la formazione dell’intelligenza prima dei tre o quattro anni. Penso che per i fantasmi di difesa e di velo della castrazione come per le minacce di mutilazione si abbia bisogno di fare riferimento agli stadi
[Risposta di Lacan]
La descrizione degli stadi, formatori della libido, non deve essere riferita a una pseudomatuarizione naturale, che resta sempre opaca. Gli stadi si organizzano intorno all’angoscia di castrazione. Il fatto copulatorio dell’introduzione della sessualità è traumatizzante – ecco un intoppo considerevole – ed esso ha una funzione organizzatrice per lo sviluppo.
L’angoscia di castrazione è come un filo che perfora tutte le tappe dello sviluppo. Essa orienta le relazioni anteriori alla sua comparsa propriamente detta – svezzamento, disciplina anale ecc.. Essa cristallizza ciascuno di questi momenti in una dialettica che ha come centro un cattivo incontro. Se gli stadi sono consistenti, è in funzione della loro possibile registrazione in termini di cattivo incontro.
Il cattivo incontro centrale è a livello sessuale. Il che non vuol dire che gli stadi assumano una tinta sessuale che si diffonderebbe a partire dall’angoscia di castrazione. Al contrario, è perché questa empatia non si produce che si parla di trauma e di scena primaria