L’Io si forma soprattutto con le identificazioni che prendono il posto degli investimenti che l’Es ha abbandonato: le prime di queste identificazioni si strutturano immutabilmente come istanza che, nell’Io, si contrappone, come Super-io, allo stesso Io.
La posizione specifica del Super-io nell’Io, è connessa a due fattori. Primo, il Super-io è la prima identificazione che si è compiuta, quando l’Io era ancora fragile. Secondo, il Super-io è l’erede del complesso edipico. Il Super-io rimane annodato all’Es, e può mostrarsi all’Io come suo rappresentante. La maggior parte del senso di colpa generalmente resta inconscia, visto che lo sviluppo della coscienza morale è intrecciato intimamente con il complesso edipico, il quale appartiene all’inconscio. Il senso di colpa si manifesta differentemente nelle varie circostanze.
Il senso di colpa normale, quello cosciente per intenderci, è imperniato sulla tensione fra l’Io e l’ideale dell’Io. Il senso di colpa è molto forte e cosciente nella malinconia e nella nevrosi ossessiva, ma resta inconscio nell’isteria. Il nevrotico ossessivo, diversamente dal melanconico, non realizza mai di fatto il passo del suicidio.
L’Es è completamente amorale; l’Io si sforza di essere morale, il Super-io può divenire ipermorale, e in quanto tale crudele come solo l’Es può esserlo. Il povero Io soggiace a un triplice servaggio, ed è minacciato da un triplice pericolo: quello proveniente dal mondo esterno, dalla libido dell’Es e dal rigore del Super-io.
La grande incidenza nelle nevrosi del senso di colpa, fa ipotizzare che la comune angoscia nevrotica, soprattutto nei casi gravi, viene rafforzata perché si sviluppa angoscia fra l’Io e il Super-io (angoscia di evirazione, angoscia morale, angoscia di morte).
Cfr. S. Freud, L’Io e l’Es e altri scritti 1917-1923, Opere di Sigmund Freud, Torino, Bollati Boringhieri, 2000, (rist. 2006) – (Vol. 9: 510-20, 1922)