Gli stati somatici non canalizzati producono una evidente tendenza autodistruttiva. I meccanismi biologici alla base delle fluttuazioni somatiche sembrano avere un funzionamento pre-programmato che Freud chiama pulsione di morte. Quindi, il sistema uomo, la sua organizzazione tende verso il massimo disordine, verso la massima disorganizzazione, ovvero verso la morte. Il fondamento della vita è la morte. Lo scenario fantasmatico, l’inconscio, catalizza questa tendenza (alla disorganizzazione), catalizzando quella disorganizzazione di sistema, per così dire, mantenendola in un circuito di feedback autoregolato.
Quindi, ciascun essere vivente tende verso la morte, verso lo sgretolamento, il disordine e l’autodistruzione. L’inconscio dà una struttura agli stati somatici che si organizzano in pulsioni che a loro volta dialogano (intrecciandosi) con i processi fisiologici che ci mantengono in vita.
Le percezioni lasciano delle tracce sinaptiche che si inseriscono nella rete neurale grazie ai meccanismi di plasticità. Queste tracce sono i corrispettivi neurobiologici dei «segni della percezione».