5 La proposizione è una funzione di verità delle proposizioni elementari.
(La proposizione elementare è una funzione di verità di se stessa).
5.01 Le proposizioni elementari sono gli argomenti di verità della proposizione.
[…]
5.1 Le funzioni di verità possono ordinarsi in serie.
[…]
5.101 Le funzioni di verità di ogni numero di proposizioni elementari si può trascrivere in uno schema […]
Quelle possibilità di verità dei suoi argomenti di verità che verificano la proposizione, li chiamerò i suoi fondamenti di verità.
5.11 Se i fondamenti di verità, che sono comuni a un dato numero di proposizioni, sono tutti fondamenti di verità anche di una determinata proposizione, noi diciamo che la verità di questa proposizione segue dalla verità di quelle proposizioni.
5.12 In particolare, la verità di una proposizione p segue alla verità di un’altra proposizione q quando tutti i fondamenti di verità della seconda proposizione sono fondamenti di verità della prima.
5.121 I fondamenti di verità dell’una sono contenuti in quelli dell’altra; p segue da q.
5.122 Se p segue da q, il senso di p è contenuto in quello di q.
[…]
5.124 La proposizione afferma ogni proposizione che ne segue.
[…]
5.13 Che la verità di una proposizione segua dalla verità di altre proposizioni, noi ravvisiamo dalla struttura delle proposizioni.
5.131 Se la verità di una proposizione segue dalla verità di altre, ciò si esprime mediante relazioni nelle quali le forme di quelle proposizioni stanno l’una all’altra; non abbiamo bisogno di porle in quelle relazioni, connettendole l’una all’altra in una proposizione: quelle relazioni sono interne e sussistono non appena e nella misura in cui sussistano quelle proposizioni.
[…]
5.133 Ogni inferire avviene a priori.
5.134 Da una proposizione elementare non può inferirsene un’altra.
5.135 In nessun modo può concludersi dal sussistere di una qualsiasi situazione al sussistere di una situazione affatto diversa da essa.
5.136 Un nesso causale che giustifichi una tale conclusione non c’è.
5.1361 Gli eventi del futuro non possiamo inferirli dai presenti.
La fede nel nesso causale è superstizione.
Fonte: Ludwig Wittgenstein, Tractatus logico-philosophicus e Quaderni 1914-1916, Einaudi, Torino, 1979