Ciò che si incontra nello scenario fantasmatico ha origine dalla percezione.
Le trascrizioni successive delle percezioni, si strutturano in una configurazione significante nuova, altra, che non è più meramente il precipitato di quell’associazione immediata “traccia psichica” – “significato della realtà esterna”.
La realtà interna si costruisce attraverso una catena di significanti che sottostanno a delle leggi diverse da quella della realtà esterna, sia essa materiale (ambiente esterno), sia essa biologica (ambiente interno).
Assistiamo dunque ad una vera e propria trasformazione dei significanti associati alla realtà esterna (i fatti del mondo, i fatti del corpo ovvero gli stati somatici).
I significanti, all’interno di una catena di associazioni, si intrecciano, si lasciano contaminare, da altri significanti non riconducibili a quei significati propri della realtà esterna, ecco come si forma la realtà interna.
Come abbiamo visto, se inizialmente le parole, i significanti, sono associati al significato della realtà esterna, a una situazione o a un oggetto, l’inconscio fa sì che il significante venga messo in catena con altri significanti e tale processo porterà alla genesi di un nuovo significato.
Lo stesso significante, associato alla realtà esterna, può essere contemporaneamente associato anche a un altro significato costruito nella realtà interna, fino all’estremo punto in cui quel significante si è slegato dal significato iniziale, che viene del tutto smarrito. La realtà interna, l’inconscio, è l’effetto di una costruzione che avviene passo dopo passo, attraverso l’esperienza e attraverso i meccanismi della plasticità neurale.
I significanti, nell’inconscio, tendono ad organizzarsi secondo una logica sfuggente, incomprensibile consciamente. Per questo alcune di queste configurazioni significanti, che allestiscono dei veri e propri scenari fantasmatici coercitivi, si impongono ed ogni nostro tentativo di opporcisi risulta vano.
La logica alla base degli scenari fantasmatici è diversa da quella della realtà esterna.
La percezione della realtà esterna si trasforma e si configura in uno scenario fantasmatico corrispondente, un mondo interno che diventa gradualmente una realtà per il soggetto.
Tali nuovi significanti, nell’inconscio, si organizzano in uno scenario fantasmatico, e si associano a quegli stati somatici agganciati alla pulsione.
La connessione percezione-del-mondo-esterno/stato-somatico si traduce nei meccanismi biologico-emozionale coscienti.
La pulsione nasce dalla connessione di significanti inconsci con stati somatici.
La realtà interna è vissuta come se fosse esterna, cioè risulta credibile come se fosse una realtà condivisibile.
Quindi la percezione della realtà esterna e quella della realtà interna si confondono, la prima pertiene alla fisiologia della percezione la seconda a quella dell’inconscio.
La psicoanalisi ha il compito di far luce su quelle associazioni di significanti inconsci, associati a significati scollati da quei significati riconducibili alla realtà esterna.
Un determinato stato somatico è in grado di orientare le nostre decisioni consapevoli, consce.
I nostri processi decisionali puntano a mantenere un equilibrio nella realtà interna e per raggiungere questo obiettivo tendiamo ad evitare quegli stati somatici negativi (dispiacere).
La percezione degli stati somatici incide sul processo decisionale e sui nostri comportamenti, l’obiettivo resta quello preservare o ottenere un livello minimo di tensione energetica. Tra la realtà interna e quella esterna c’è una continuità, l’associazione percezione-stato somatico si trasforma in emozione vissuta più o meno consapevolmente e a livello inconscio, nella pulsione.