La manifestazione essenziale del Disturbo Psicotico Condiviso (Folie à Deux) è un delirio che si sviluppa in un soggetto che è coinvolto in una relazione molto stretta con un’altra persona (a volte chiamata “induttore” o “caso primario”) che ha già un Disturbo Psicotico con deliri rilevanti (Criterio A).
Le convinzioni deliranti del caso primario vengono condivise dal soggetto in toto o in parte (Criterio B). Il delirio non è meglio giustificato da un altro Disturbo Psicotico (per es., Schizofrenia) o da unDisturbo dell’Umore Con Manifestazioni Psicotiche, e non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., amfetamine) o a una condizione medica generale (per es., tumore cerebrale) (Criterio C).
È probabile che la diagnosi più comune del caso primario sia Schizofrenia, benché siano possibili altre diagnosi come Disturbo Delirante o Disturbo dell’Umore Con Manifestazioni Psicotiche. Il contenuto dei deliri condivisi può dipendere dalla diagnosi del caso primario, e può comprendere deliri relativamente bizzarri (per es., che da una potenza straniera ostile continuino ad essere trasmesse radiazioni nell’appartamento, provocando intossicazione e diarrea), deliri congruenti con l’umore (per es., che il caso primario riceverà presto un contratto per un film da due milioni di dollari, che gli permetterà di acquistare una casa più grande con una piscina), oppure deliri non bizzarri che sono caratteristici del Disturbo Delirante (per es., che la FBI stia registrando le telefonate della famiglia e pedinando i suoi membri quando escono di casa).
Generalmente nel Disturbo Psicotico Condiviso il soggetto con il disturbo primario è dominante nella relazione e gradualmente impone il suo sistema delirante alla seconda persona, più passiva, e inizialmente sana. I soggetti che arrivano a condividere convinzioni deliranti sono spesso uniti da vincoli di consanguineità o di matrimonio, e hanno vissuto assieme per un lungo periodo, a volte in condizioni di relativo isolamento sociale.
Se la relazione con il caso primario viene interrotta, le convinzioni deliranti dell’altro soggetto di solito diminuiscono o scompaiono. Benché più comunemente il Disturbo Psicotico Condiviso sia osservato nelle relazioni fra due persone soltanto, esso può anche verificarsi fra un numero più ampio di individui, specialmente in situazioni familiari nelle quali un genitore è il caso primario e i bambini, di volta in volta con una gradazione diversa di intensità, sviluppano le sue convinzioni deliranti. I soggetti con questo disturbo raramente chiedono un trattamento, e generalmente arrivano al medico solo quando è preso in cura il caso primario.
Manifestazioni e disturbi associati
Nel Disturbo Psicotico Condiviso, a parte quanto può essere conseguenza delle convinzioni deliranti, il comportamento non è di solito per altri aspetti strano o inusuale. La menomazione è spesso meno grave nel soggetto con Disturbo Psicotico Condiviso che nel caso primario.
Prevalenza
Sono disponibili pochi dati sistematici sulla prevalenza del Disturbo Psicotico Condiviso. Questo disturbo è raro nei contesti clinici, benché sia stato dimostrato che certi casi non vengono riconosciuti. Dati limitati suggeriscono che il Disturbo Psicotico Condiviso è un po’ più comune nelle donne che negli uomini.
Decorso
Si conosce poco sull’età di esordio del Disturbo Psicotico Condiviso, ma essa sembra essere molto variabile. Senza intervento il decorso è generalmente cronico, poiché questo disturbo si verifica più comunemente in relazioni che durano da lungo tempo e resistono ai cambiamenti. Dopo la separazione dal caso primario, le convinzioni deliranti del soggetto scompaiono, a volte rapidamente e a volte molto lentamente.
Diagnosi differenziale
La diagnosi di Disturbo Psicotico Condiviso viene fatta solo quando il delirio non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o a una condizione medica generale. Raramente la diagnosi differenziale costituisce un problema, poiché la storia di una stretta relazione con il caso primario e la somiglianza dei deliri fra i due soggetti sono caratteristiche uniche del Disturbo Psicotico Condiviso.
Nella Schizofrenia, nel Disturbo Delirante, nel Disturbo Schizoaffettivo, e nel Disturbo dell’UmoreCon Manifestazioni Psicotiche, o non vi è una relazione stretta con una persona dominante che ha un Disturbo Psicotico e condivide simili convinzioni deliranti, oppure, se una tale persona c’è, i sintomi psicotici generalmente precedono l’insorgenza di qualsiasi delirio condiviso. In rari casi, un soggetto può presentarsi con un quadro che sembra quello del Disturbo Psicotico Condiviso, ma i deliri non scompaiono quando il soggetto viene separato dal caso primario. In una tale situazione è probabilmente appropriato prendere in considerazione un’altra diagnosi di Disturbo Psicotico.
Relazione con i criteri diagnostici per la ricerca dell’ICD-10
Le definizioni dell’ICD-10 e del DSM-IV sono le stesse. Nell’ICD-10, questo disturbo è riportato come Disturbo Delirante Indotto.
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Fonte: Schizofrenia e Disturbi Psicotici. American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano, 325-374.