L’ansia generalizzata si manifesta attraverso una preoccupazione spropositata per un certo numero di eventi o attività. L’intensità, la durata e la frequenza della preoccupazione sono esagerate rispetto alla reale pericolo. Il soggetto fatica a controllare la preoccupazione che catalizza risorse mentali rendendo di fatto impossibile lo svolgimento di altre attività.
Le preoccupazioni riguardano spesso ci situazioni quotidiane, rouutinarie, concernenti il lavoro, le finanze, la saluta dei familiari, in genere piccole cose quotidiane (es. dimenticarsi di comprare qualcosa durante la spesa o arrivare in ritardo ad un appuntamento). Il focus della preoccupazione può spostarsi da un oggetto ad un altro.
Le preoccupazioni proprie del disturbo d’ansia generalizzata sono importanti e interferiscono in modo significativo sulla vita dell’individuo e non vanno confuse con le normali preoccupazioni della vita quotidiana generalmente gestite con relativa facilità. Parliamo cioè di preoccupazioni pervasive e angoscianti che durano molto e si manifestano con frequenza senza particolari fattori scatenanti.
Quanto più ampio è il range di situazioni di vita di cui ci si preoccupa e maggiori sono le probabilità che ci troviamo di fronte ad un disturbo di ansia generalizzata. Il disagio è correlato ad una preoccupazione costante che inficia la vita sociale, lavorativa o altre aree importanti della vita. All’ansia e alla preoccupazione si accompagnano almeno tre di questi sintomi: irrequietezza o tensione, facile affaticamento, difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria, irritabilità, tensione muscolare e alterazione del sonno. Per i bambini è richiesto anche uno solo di questi sintomi aggiuntivi.
In aggiunta alla tensione muscolare possono esser presenti contratture, tremori, scosse o dolori muscolari, sudorazione, nausea, diarrea, reazioni di allarme, sintomi di iperattivaizone vegetativa come aumento del ritmo cardiaco, dispnea oppure intestino irritabile e cefalee.
L’età media in cui si manifesta il disturbo è 30 anni anche se l’età di insorgenza può distribuirsi in più fasi della vita. Resta il fatto che l’età media d’insorgenza è più tardiva rispetto a quella degli altri disturbi d’ansia.
Raramente il disturbo si palesa durante l’adolescenza. I sintomi del disturbo d’ansia generalizzata tendono a essere cronici e hanno un andamento altalenante durante tutto l’arco della vita. I tassi di guarigione completa sono molto bassi.
La manifestazione clinica del disturbo d’ansia generalizzata è lo stesso nelle varie fasce d’età anche se la differenza fondamentale risiede dei contenuti delle preoccupazioni.
I bambini tendono a preoccuparsi soprattutto della scuola e delle loro prestazioni sportive mentre gli adulti più anziani riferiscono maggiore preoccupazione per il benessere della famiglia o della propria salute fisica.
Prima i soggetti mostrano i sintomi tipici del disturbo d’ansia generalizzato tanto più tenderanno a presentare comorbidità e maggiore compromissione.
Negli anziani spesso la manifestazione di una patologia fisica cronica diventa il fattore centrale di una eccessiva preoccupazione. In alcuni anziani per esempio è eccessiva la paura di cadere. Negli adolescenti le ansie e le paure riguardano prestazioni scolastiche, lo sport anche se manca diretta valutazione degli altri. Possono poi manifestarsi preoccupazioni per eventi catastrofici, terremoti o guerre. I bambini con questo disturbo possono essere eccessivamente conformisti, perfezionisti e insicuri di sé stessi e tendono a rifare una certa azione perché insoddisfatti della prestazione.
Fonte: American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Fifth ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.