Disturbi correlati alla cannabis

Non vi sono criteri di per dipendenza o abuso di cannabis. Sintomi di una possibile astinenza (umore irritabile o ansioso, sudorazione, nausea e perdita del sonno) sono stati descritti in associazione all’uso di dosi molto elevate, ma il loro significato clinico è molto incerto.

Disturbi da uso di cannabis – Dipendenza da cannabis
I soggetti con dipendenza possono usare una cannabis molto potente per tutto il giorno, per un periodo di anni o mesi. Questo spesso interferisce con le attività familiari o lavorative. Possono anche persistere nell’uso, nonostante questo interferisce con problemi fisici o psicologici.

Intossicazione da cannabis
Criteri diagnostici per l’Intossicazione da Cannabis

A. Uso recente di cannabis.
B. Modificazioni maladattive comportamentali o psicologiche clinicamente significative (per es., compromissione della coordinazione motoria, euforia, ansia, sensazione di rallentamento del tempo, deficit della capacità critica, ritiro sociale) che si sviluppano durante, o poco dopo, assunzione di cannabis.
C. Due (o più) dei seguenti segni, che si sviluppano entro due ore dall’assunzione di cannabis:
1) iperemia congiuntivale, 2) aumento dell’appetito, 3) secchezza delle fauci, 4)tachicardia.
D. I sintomi non sono dovuti a una condizione medica generale e non risultano meglio spiegati con un altro disturbo mentale.

L’intossicazione si sviluppa entro pochi minuti se la cannabis è fumata, ma può richiedere qualche ora se la sostanza è assunta per via orale.
Intossicazione con alterazioni percettive
. Quando si presentano allucinazioni con test di realtà integro o illusioni visive, tattili in assenza di delirium.

Informazioni aggiuntive sui disturbi correlati alla cannabis.
Manifestazioni e disturbi associati

La cannabis è spesso associata con la nicotina, alcool, cocaina. Può essere fumata e mescolata con oppiacei o altri farmaci allucinogeni. I soggetti che la usano regolarmente spesso riferiscono letargia fisica, mentale e anedonia. In circa un terzo dei soggetti che ne fanno uso si osservano lievi forme di espressione, ansia o irritabilità. Quando sono assunte dosi levate hanno effetto psicoattivo che può essere simile a quello degli allucinogeni e i soggetti possono sperimentare effetti mentali avversi che assomigliano a bad trips indotti dagli allucinogeni. Questi variano dai livelli lievi o moderati di ansia a gravi reazioni ansiose che assomigliano agli attacchi di panico. Sono stati riferiti episodi di depersonalizzazione o derealizzazione. L’uso cronico è talvolta associato ad aumento di peso, probabilmente in conseguenza di sovralimentazione e di ridotta attività fisica. Si possono presentare sinusiti, bronchiti, enfisema.
Il fumo di marijuana contiene quantità persino maggiori di carcinogeni noti rispetto al tabacco e l’uso pesante può incrementare il rischio di neuplasia maligna. La dipendenza e l’abuso generalmente si sviluppano in un periodo di tempo esteso. I soggetti che diventano dipendenti stabiliscono di solito modalità di uso cronico che gradualmente aumenta sia di frequenza che di quantità. Con l’uso cronico pesante si verifica a volte una diminuzione o una perdita degli effetti piacevoli della sostanza

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Fonte: Disturbi da uso di sostanze. American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano, 213-224.