Depressione maggiore e distimia, un esempio di psicopatologia congnitivista

Secondo il modello cognitivista sia nella depressione maggiore che nella distimia la questione centrale è riconducibile alla percezione di una perdita o di una deprivazione delle proprie risorse di valore. Aaron T. Beck introduce l’espressione “triade cognitiva” per indicare la visione radicalmente negativa del Sé, del mondo personale e del futuro per descrivere gli episodi depressivi. La triade cognitiva negativa emerge nei pensieri automatici, nelle credenze e negli assunti dei soggetti depressi.  (A.T. Beck, 1967,1987; A.T. Beck et al., 1979; DA Clark et al., 1999; Scher et al., 2004).

L’elaborazione deformata tipica nella depressione è fondamentalmente un deficit dell’elaborazione dell’informazione rilevante per sé è riconducibile cioè al pensiero autoreferenziale.

Nella depressione spiccano due tipologie di preoccupazioni in particolare, quelle riferite alle relazioni sociali e quelle che si riferiscono alle capacità di controllo e al raggiungimento degli obiettivi.

A.T. Beck evidenziò due configurazioni schematiche come fattori predisponenti alla depressione, la sociotropia e l’autonomia. Una personalità sociotropica si caratterizza per una serie di convinzioni che orientano il conseguimento del valore personale tramite la ricezione di amore e l’approvazione da parte degli altri. Una personalità autonoma si caratterizza per avere schemi di sé che conducono alla realizzazione del valore di sé mediante il raggiungimento del successo, il controllo, il padroneggiamento.

Secondo questa lettura, le personalità sociotropiche sono particolarmente esposti alla depressione se si trovano ad affrontare esperienze di vita che comportano la perdita di risorse sociali. I soggetti autonomi invece, sono più esposti alla depressione se hanno esperienze riferite al fallimento nel raggiungimento di obiettivi connessi al valore personale.

Le depressioni episodiche si caratterizzano per pensieri automatici negativi riferiti alla perdita personale e al fallimento. Inoltre questi pensieri negativi sono percepito come intrinsecamente connessi alla gravità dei sintomi.

 

Riferimenti bibliografici

Beck AT: La depressione (1967). Torino, Bollati Boringhieri, 2000

Beck AT: Cognitive models of depression. Journal of Cognitive Psychotherapy: An Internalional Quarterly 1:5-37, 1987

Beck AT, Rush AJ, Shaw BF, et al: Terapia cognitiva della depressione (1979), Torino, Bollati Boringhieri, 2009

Clark DA, Beck AT, Alford BA: Teoria e terapia cognitiva della depressione (1999) Milano, Masson, 2001

Scher CD, SegaI Zv, lngram RE: Beck’s theory of depression: origins, empirical status, and future directions for cognitive vulnerability, in Contemporary Cognitive Therapy: Theory, Research, and Practice. Edited by Leahy RL. New York, GuiIford,  2004, pp 27-44