Delirio

Tratteremo nei prossimi post il tema del delirio così come è classicamente concepito nelle scienze psichiatriche. È un esercizio che faccio con l’intento a breve di confrontare il taglio psichiatrico con una lettura di tipo psicoanalitico.

Il delirio è un’idea falsa ed immodificabile accompagnata da una notevole convinzione acritica e spesso scollegata dal contesto culturale di provenienza del soggetto. È un’idea difficilmente modificabile, fondata su inferenze errate riguardanti la realtà esterna, inferenze sostenute con tenacia, contro ogni opinione contraria o contro ogni sorta di principio di realtà. Tale errata certezza, non è modificabile attraverso il ragionamento. Le caratteristiche del delirio, così come viene studiato dalla psichiatria, sono: incorreggibilità, alterato giudizio della realtà, certezza soggettiva, impossibilità o falsità dei contenuti.

È possibile classificare il delirio a partire da diversi aspetti.

Valutando lo stato di coscienza, per esempio, il delirio può presentarsi come confuso o lucido. In questo caso è necessario porre attenzione alla struttura in cui le idee sono organizzate. Tale struttura si definisce elementare, se gli spunti deliranti sono scarsamente elaborati, sistematizzata, quando le idee sono ben organizzate e articolate in un sistema complesso ma attorno ad un singolo tema o evento, per esempio, sentirsi perseguitato dalla dall’FBI, dai servizi segreti etc… .

Il delirio può, inoltre, essere primario quando le idee deliranti sono scollegate dalle altre esperienze psichiche, staccate dal contesto esperienziale ed affettivo. È possibile, in questo caso, incontrare delle percezioni deliranti: si attribuisce un significato delirante ad una percezione reale corretta. Il delirio si organizza intorno ad una rappresentazione, un ricordo di vita realmente verificatosi, ma acquisisce un significato nuovo, inconsueto: le intuizioni deliranti conducono verso una comprensione nuova, immediata e che si palesa nella mente come una illuminazione totalizzante, una certezza soggettiva scollata da ogni rapporto con la realtà percettiva. I deliri secondari, invece si verificano quando le idee deliranti risultano comprensibili in relazione ai contenuti esperienziali ed affettivi.